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ZIA RINA

Che bel viso avevi, carissima zia
quell’aria sbarazzina da perenne bambina
la tua immensa incontenibile simpatia
mettevano di buon umore
chiunque ti stesse di fronte
scioglievano ogni antipatia.
Non hai voluto lasciar da solo
l’amore della tua vita (Aldo il Grande)
sei partita in fretta e furia,
nemmeno il tempo di salutare
di poterti abbracciare.
Noi tutti ti volevamo almeno ringraziare
per averci insegnato che la vita
con un sorriso va sempre affrontata
che il broncio sul viso non ci deve mai stare.
Meravigliosa Regina del focolare
qualsiasi cosa sapevi cucinare,
quante volte la mia Giovanna ti ha telefonato:
zia, sto preparando questo e quello…
cosa devo aggiungere in pentola?
Perfino una scarpa saresti riuscita
a far da mangiare.
Sto Covid bastardo ti ha preso di mira, ti giuro, io ero convinto che tu ce la potessi fare,
alla tua dipartita nemmeno per un istante
ho voluto pensare.
Vedere la tua foto e quella dello zio sul nostro camino vicino a quella degli altri “Angeli”,
mi sembra così assurdo, così surreale,
ma come mi posso abituare?
Non voglio esser triste, mi sembra di farti un torto,
tu sprizzavi allegria da ogni poro,
ecco chiudo gli occhi, ti rivedo,
nulla di te è morto.
Scommetto che prima di entrare
pure San Pietro hai fatto ghignare.
Grazie del bel esempio che sei stata,
appena lo rivedi, abbraccia lo zio
da parte nostra. Ciao
Giordano

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