Ogni giorno produciamo dati. Parlando su Skype con i nostri amici e con le nostre famiglie in tutto il mondo, scrivendo messaggi, email e tweet. Caricando le nostre foto delle vacanze nella memoria virtuale del pc per condividerle. Presto pagheremo con il denaro digitale, conserveremo i nostri dati sanitari su internet e analizzeremo il nostro corpo e il nostro stile di vita con le applicazioni di fitness. Le opportunità che la tecnologia digitale ci ha dato hanno reso le nostre vite più semplici. E questo è impressionante. Ma che cosa sono i miei dati? Cosa accade loro? E per quanto riguarda i dati che creo anche quando non sto utilizzando internet o uno smartphone? A queste domande possono rispondere soltanto le aziende che raccolgono i nostri dati personali, li memorizzano, li analizzano, li vendono o con questi ci inquadrano in modelli di comportamento. Sempre più aziende stanno entrando in questo campo di analisi dei dati, e alcune delle più grandi società del mondo controllano questo spazio: che si tratti di Amazon, Apple, Facebook o Google.
I nostri dati sono il petrolio del 21° secolo
La maggior parte delle aziende tiene nascosto e sotto chiave ciò che realmente fa con i nostri dati. Con regole, norme e condizioni di privacy lunghe centinaia pagine, è ovvio che nessuno abbia davvero il tempo di leggerle. Sepolte sotto queste condizioni ci sono le vere pratiche commerciali segrete delle società. La ragione di questa segretezza è semplice: ogni utente di internet che rinuncia volontariamente ai propri diritti sui dati personali alimenta la corsa al nuovo petrolio del 21° secolo. Che cosa possiamo fare? Se i nostri dati sono il nuovo petrolio, perché non siamo tutti sceicchi? Ogni secondo, multinazionali tirano fuori milioni di dollari dai nostri dati personali. Siamo ridotti a un profilo digitale e i nostri “io” informatici sono infilati in una rete per essere meglio ‘categorizzati’. In questa nuova corsa al petrolio, siamo totalmente selezionati e completamente venduti. Come singoli cittadini non abbiamo alcuna possibilità di cambiare il modo in cui le aziende gestiscono i nostri dati. Ma insieme abbiamo la capacità di assumere la proprietà dei nostri dati – di recuperare la sovranità sui nostri dati. Libera i tuoi dati
Questo è il motivo per cui sto proponendo una nuova legislazione europea – così saremo in grado di recuperare la sovranità sui nostri dati come cittadini. La richiesta al governo federale e al Parlamento europeo è la seguente: Ogni azienda con più di 1 milione di utenti deve fornire gratuitamente a un utente che lo richiede tutti i dati a lui associati, senza indugio e in un formato digitale leggibile.
Che cosa significa questo per me?
Io non voglio essere tenuto all’oscuro. Voglio sapere ciò che le aziende sanno di me – alcune delle quali sono più ricche e più potenti di interi paesi. Voglio essere in grado di monitorare, possedere e usare la mia impronta digitale, sia che si tratti dei dati che sto producendo portando in giro il mio smartphone, o dell’impronta digitale che sto lasciando con il mio acquisto al supermercato. Io voglio sapere. La nuova legge garantirà che ogni società fornisca ai cittadini un’interfaccia sulla quale i dati possono essere recuperati e utilizzati per il proprio personale scopo – ogni volta che vogliono. Per mettere in atto questa nuova legge, sto combattendo con la campagna “Free Your Data”. Noi, i cittadini, possiamo essere la più grande forza per dare forma a un nuovo futuro digitale.
Legislazione attuale
Finora, il Regolamento sulla libertà d’informazione e la Legge federale sulla protezione dei dati (BDSG) hanno assicurato il mio teorico accesso ai miei dati posseduti dalle aziende. Teoricamente, ho il diritto legale di recuperare i miei dati, ma in pratica questo significa un’altra cosa. Devo chiedere i miei dati per iscritto e mi saranno consegnati soltanto in forma cartacea, di solito dopo numerose richieste e, a volte, dopo l’intervento di un avvocato – mesi dopo.
La mia privacy e la mia vita possono essere smontate e utilizzate pezzo per pezzo. Da chi, da dove e quali informazioni su di me sono state acquisite e archiviate io non lo so. Questo non è più accettabile, nel 21° secolo. Come sviluppatore di software e fondatore di una technology company, sono sempre stato affascinato dalle possibilità che le nuove tecnologie e internet ci offrono. I diritti liberali e democratici e i valori che sono stati adottati in Germania sono le ragioni per le quali mia madre ha deciso di fare di questo paese la nostra nuova casa. Non rinuncerò a questi diritti senza combattere.
Ali Jelveh – Germany