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VIVERE

Nel 1862, il filosofo Feuerbach scriveva che l’uomo è ciò che mangia: per pensare meglio, deve alimentarsi bene. Se vivesse nella società dei media, Feuerbach aggiungerebbe che, per vivere meglio, dovremmo avere “buone” pubblicità. Ecco allora il mio sogno: vivremmo meglio se, anzichè le solite martellanti pubblicità: “Compra il nuovo cellulare, indossa la maglietta più bella, visita il centro commerciale”, leggessimo per strada messaggi quali: “Condividi un pranzo con chi è povero, sii onesto e sincero, ammira un tramonto, abbraccia la persona che ami, paga le tasse, non svendere il tuo voto, rispetta l’ambiente…” Per superare la crisi, innanzitutto è necessario ristabilire il primato dell’etica sull’economia. Magari, con il conferimento del Nobel a chi riuscirà a spostare l’attenzione dai soldi alla vita. Gesù, prima di essere ucciso, scacciò i mercanti dal tempio. Se oggi non ci liberiamo dalla schiavitù del dio Mercato, non potremo augurarci una buona Risurrezione. Maria D’Asaro

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