Era il figlio del fratello di mia madre, partito quindicenne da una piccola cascina di Asola, direzione Milano. Da pochi giorni ricoverato all’ospedale, mai ci saremmo aspettati che non l’avremmo più rivisto.
Un saluto al piccolo cascinale,
una manciata di campo in tasca
per non scordare mai le tue origini,
e poi via, a cercar fortuna nella grande città.
Una vita sulle “montagne russe”, sali scendi mozzafiato
con a fianco una donna meravigliosa,
colonna portante di una storia d’amore lunga una vita.
Stavolta sei partito, senza terra in tasca;
nemmeno il tempo di renderci conto
che stavi affrontando l’ultimo viaggio.
Quel tuo scanzonato ironico sorriso
che nessuna situazione è mai riuscita a toglierti,
scommetto che l’hai mostrato anche a “lei”,
quando ti ha detto: è ora di partire !
Giordano
