Una vacanza alternativa, che all’inizio ci sembrava ideale, in questo periodo, soprattutto per il luogo non affollato, si è rivelata un’ottima scelta in tutti i sensi. Immersi nelle colline dell’Appennino tosco-emiliano, in ogni direzione lo sguardo si perdeva nel verde, in tutte le sue tonalità, dal più brillante al più cupo, attraversato dal fiume Taro che col suo sussurro cullava il silenzio d’intorno. Distese di frutteti, di prati punteggiati di fiorellini bianchi, gialli, fucsia, azzurri; boschi misteriosi da scoprire, dai quali abbiamo intravisto spuntare qualche elegante capriolo e uno scattante scoiattolo; il più suggestivo una faggeta, che sembra quasi un labirinto lunare, una distesa talmente fitta di fusti altissimi, dalla corteccia chiara, così ben allineati da non lasciar quasi filtrare i raggi del sole, ai piedi di quali molti massi ricoperti di muschio crenao macchie verdi a lato di sentieri facili da percorrere anche per i meno esperti. In sottofondo canti di cicale si mescolavano ad altri suoni delicati e fruscìi di foglie. Anche dall’alto dell’agriturismo dove eravamo ospiti il panorama era rilassante, lontano dal traffico seppur a poca distanza dal paese sottostante. Un ambiente semplice, tra cani e gatti sempre pronti a farsi coccolare; struttura con tetti e sottotetti in legno, pavimenti di pietra antica, un pergolato d’uva a ombreggiare un salotto esterno, un gazebo in legno dove cenare al fresco: un insieme accogliente e dal sapore familiare, con cucina casalinga, prodotti a km zero, dal gusto ottimo. Passeggiate rigeneranti, per noi e la coppia di nostri amici che, pur essendo abituati a camminare in campagna, in questa zona ci siamo sentiti un po’ fuori dal mondo e molto a contatto con la natura. Meraviglioso di sera il cielo stellato, più vicino e più luminoso. Un tuffo poi nel passato ci ha coinvolto visitando piccoli caratteristici borghi medievali, in cui davvero il tempo sembra essersi fermato, in un’atmosfera e uno stile di vita ancora a misura d’uomo, con stretti vicoli dalla pavimentazione di pietra, tra casette rimaste quasi intatte, con vasi di fiori e tendine di pizzo ad ogni finestra e vasi di gelsomini fuori da ogni abitazione. Vecchie piccole botteghe dal sapore antico di vario genere, soprattutto di prodotti alimentari tipici ( funghi in particolare). Maestosi castelli a dominare le valli, tra volte di pietra e mura imponenti con camminamenti esterni con vedute mozzafiato, mentre all’interno scale strette e ripide portano a stanzette e sale che raccontano spaccati di vita fra storia e leggende, come quella di fantasmi tuttora vaganti in cerca di quiete. Noi quattro compagni di viaggio ogni anno sappiamo apprezzare le bellezze dei luoghi in cui trascorriamo le ferie: storiche, culturali, naturalistiche, folcloristiche, culinarie. Ogni meta ci ha lasciato emozioni, sorpresa per ricchezza di storia e miti, di personaggi famosi locali in vari campi, aneddoti e racconti accattivanti parlando con persone residenti, che ci hanno lasciato ricordi rimasti nel cuore.
Ornella Olfi