Si dice che la sofferenza
amondi e rinnovi che come neve morbida e soffice avvicini tuttiannientando distanze
lingue e diversità.
La tua carissima Lida è stata umile e paziente, carezzevole
sempre pronta al sorriso
ed all’ironia
tra uno sprazzo di vita
e l’altro, un poco di rabbia
di lacrime amare
per un passato
che ancora batte
furente alle imposte
richiamando
alla mente dolori atroci
per la perdita prematura
di propri cari
rubati con crudeltà
da mano beffarda.
Poche la parole scambiate
intense e significative
ricche che conservo nel cuore
come insegnamento e monito
pazienze infinite
affidandosi a quel Dio
che nell’animo
regnando sovrano
forte t’ha tenuta stretta
nonostante il tuo dire;
“poco vado in chiesa:
ma credo in Dio ….”.
Ancora vivo il dolore
per la perdita del figlioletto
avvenuta, più di quarant’anni fa
tanta la dolcezza
nel carezzare Vittoria
l’allegria nel veder
la piccola Celeste
sbarazzina e monellaccia.
E’ giunto anche per te
l’ora di andare
di prendere commiato
dal tirreno, dal valore umano per spaziare tra cielo e terra, fra nuvole e tersi spazi, baluardi coraggiosi e protettori.
Anche a te un grazie
per l’infinita tenerezza
capacità di leggere
la vita con la vita
dono dell’Altissimo
a cui con fiducia piena
affidarsi
con frizzante euforia
e pace sincera.
Milena, la mamma
di Vittoria e Celeste