Permettetemi innanzitutto di presentarmi: il mio nome è Gianfranco Di Niso, ho 41 anni e, appena quattordicenne, ho iniziato a lavorare come barista, diventando successivamente barman professionista presso numerosi locali della città di Bergamo.
Quella che con piacere mi accingo a raccontare a tutti voi, è ciò che il sottoscritto ama definire “Una bella storia bergamasca”. Ho sempre creduto e investito nel mio lavoro e, giorno dopo giorno, ho cercato di migliorare come barman e insegnante, coltivando segretamente il desiderio di portare alla ribalta la città di Bergamo nel mondo grazie alla mia professione. La numerose gare nazionali e internazionali a cui negli anni ho partecipato, spesso con cocktail di mia creazione, mi hanno regalato la possibilità di viaggiare, ma soprattutto il grande privilegio di far conoscere a tante persone questa meravigliosa città.
Ricordo ancora l’orgoglio che provai quando, come rappresentante di Bergamo, vinsi una gara internazionale in Malesia a cui partecipavano centinaia di colleghi provenienti da tutti i continenti, rappresentando città ben più note come Miami, Madrid o Singapore.
Non ho mai smesso di amare il mondo del bar, privilegiando il contatto col pubblico, cercando negli anni di avvicinarmi il più possibile alle esigenze di chi, quotidianamente, affollava i banconi dietro ai quali prestavo servizio, notando come i clienti iniziassero ad interessarsi alle ricette dei drink che erano soliti gustare, entusiasti, perché no, dell’opportunità di riproporli a casa loro.
“Franco, che cocktail è questo?” “Buono questo drink! Cosa ci hai messo?”, “E’ molto difficile prepararlo a casa?” – erano domande che sempre più frequentemente mi venivano poste nel corso della serata, a volte con il palese desiderio di servire loro stessi un determinato drink in occasione di eventuali ricorrenze tra amici, parenti e colleghi. Un tardo pomeriggio di qualche anno fa, una commessa del centro città entrò nel locale in cui stavo lavorando con aria agitata, confessandomi la sua urgente necessità di risolvere un problema: “Ciao Franco, sono disperata! Stasera devo servire un aperitivo per una decina di colleghi e vorrei fare bella figura. Devi assolutamente consigliarmi qualcosa di semplice e veloce.
Riusciresti a darmi la ricetta di uno di quei drink sfiziosi che solo tu sai preparare?”. Ben felice di esserle utile, le scrissi su di un pezzo di carta ingredienti, dosi e preparazione di Jus d’Amour Barbara, un aperitivo di mia recente creazione, osservandola abbandonare tutta felice il bar.
Nel corso del tempo altri clienti iniziarono a r richiedermi ricette di drink da proporre ai loro ospiti. Fu allora, mentre aggiungevo sull’ennesimo foglietto volante la ricetta di un celebre cocktail cubano, a venirmi l’idea di aggiungervi delle piccole note circa l’origine dello stesso, regalando in tal modo non solo la possibilità di sorprendere e coccolare gli invitati, ma anche di intrattenerli, raccontando leggende e curiosità legate al drink.
L’ispirazione per questo libro nacque di conseguenza: creare un volume semplice, ma moderno e completo che al lettore comune si presentasse come un comodo manuale sui cocktail e agli addetti ai lavori come un ricettario in parte innovativo, grazie a capitoli dedicati a Mojito inediti e ai recenti Ice Cream Drink.
Mi resi conto inoltre di come i dubbi e le esigenze delle persone non si fermassero solo al drink da proporre, ma coinvolgessero anche il cibo che lo avrebbe accompagnato, facendomi capire la necessità di completare ogni ricetta del manuale con un suggerimento gastronomico, coinvolgendo così nel progetto una persona che si occupasse della parte culinaria.
Assieme a Davide Manzoni, carissimo amico laureato in Cinema e appassionato di cucina, iniziammo un lavoro di ricerca guidato dalla logica della concordanza tra bere e cibo: non solo proposte di assaggi e stuzzichini, ma veri e propri suggerimenti gastronomici nazionali e internazionali – antipasti, primi, secondi e dessert – che, a nostro parere, avrebbero potuto sposarsi felicemente con un eventuale drink. Il tutto senza assolutamente tradire la ragione principale per cui io e Davide avevamo scritto Cocktails: permettere a tutti di trasformarsi direttamente a casa loro in Barman provetti e cuochi talentuosi senza chissà quale preparazione specifica e con poco dispendio di tempo e denaro. All’inizio del 2011, con il manoscritto ancora in lavorazione, io e Davide ci facemmo forza e, convinti della validità del nostro lavoro, iniziammo a contattare diversi editori, ben consci tuttavia della difficoltà di un’eventuale pubblicazione. Inaspettatamente le risposte iniziarono ad arrivare, tanto che addirittura una casa editrice di livello internazionale come la White Star si dimostrò molto entusiasta e fiduciosa, tanto da investire totalmente nella pubblicazione di Cocktail a livello mondiale, nonostante io e Davide fossimo praticamente due bergamaschi sconosciuti e squattrinati. Dopo mesi di intenso lavoro coadiuvato dalla nostra meravigliosa editor Laura Accomazzo, il nostro libro ha visto la luce gli inizi di Giugno di quest’anno, uscendo in tutte le librerie non solo d’Italia, ma in tutto il mondo, dato che la White Star ha lanciato in contemporanea Cocktail anche sul mercato inglese, francese e presto su quello tedesco e spagnolo. Con la realizzazione di questo volume, io e Davide non abbiamo certo voluto insegnare nulla a nessuno in quanto a bere miscelato e cucina. Il nostro intento è stato semplicemente quello di cercare di dare il nostro personale aiuto a tutti coloro che avvertono il desiderio di accostarsi al mondo dei cocktail, proponendo loro delle semplici, ma ragionate soluzioni che possano rendere più gradevoli alcuni lomenti della loro vita. Soprattutto, auguriamo a tutti i nostri lettori di divertirsi in compagnia delle persone che amano, improvvisandosi disinvolti barman e simpatici cuochi a casa loro, senza tuttavia mancare di rispetto alla serietà ed alla professionalità di coloro che alle professioni di barman e cuoco dedicano le loro vite. So di avere avuto fortuna, ma so anche di essere riuscito a realizzare il desiderio di rendere Bergamo protagonista a livello mondiale attraverso la mia passione e il duro lavoro fatto di sacrifici quotidiani.
So anche che probabilmente non mi stancherò mai raccontare questa storia negli anni a venire a tutti bergamaschi che coltivano dei sogni.
Un giorno dirò ai miei figli: “Volete ascoltare Una bella storia bergamasca?”.
Gianfranco Di Niso
CoCkTAil: 180 RiCeTTe Con SFizioSi
ABBinAMenTi gASTRonoMiCi
Finalmente un volume pratico per preparare i migliori aperitivi, long drink e digestivi senza essere un barman professionista. Conun linguaggio semplice e immediato e un apparato fotografico di grande impatto, si propone infatti come un divertente manuale sui cocktail dedicato a tutti colore che, per amore del buon
bere, passione o pura curiosità, vorrebbero trasformarsi in barman provetti e cuochi di talento. Perché oltre a solleticare il piacere del drink, Gianfranco Di Niso e Davide Manzoni solleticano anche il palato proponendo efficaci abbinamenti ‘mangerecci’ studiati appositamente per esaltare il sapore delle bevande.
I 180 cocktail illustrati sono organizzati in 12 capitoli, ognuno dei quali conta 15 drink.
Ogni scheda è poi suddivisa in più voci: lista degli ingredienti, origini del cocktail e curiosità con cui intrattenere gli ospiti, istruzioni per la preparazione e uso consigliato, suggerimento gastronomico per l’abbinamento.
Vincitore per l’Italia del prestigioso Gourmand Awars, il volume è stato finalista per la sezione mondiale del medesimo premio.
Cocktail – ricette di Gianfranco Di Niso e Davide
Manzoni, fotografie di Fabio Petroni ed. white Star