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UN INCENDIO IMPROVVISO

E’ ormai estate, gli amori nascono e muoiono, la gente va e viene e per Gianluchik, seduto sullo sdraio in compagnia di Sabrina, pare intenzionato a rilassarsi.
Ma tutto ad un tratto, e non è una novità, ecco una telefonata giungere al famoso ispettore. Era Cristian che chiedeva aiuto all’ispettore: “Senti, a casa mia non c’è acqua poiché il Comune, a causa della siccità, ha deciso di bloccare l’erogazione nelle case e ti chiedevo se potevi venire ad aiutarmi a prendere con i secchi, l’acqua della fontana che c’è in paese”. Ho già avvertito Corrado, Michele, Alessandro e Andrea mentre qui, già mi sta aiutando Marcello”.
“Okay Cristian, arrivo subito!” – rispose l’ispettore. Così Gianluchik, abituato ai sui casi di omicidio, si trovava a trascorrere una giornata riempendo secchi d’acqua. Giunto sul posto, vi trovò già Michele e Corrado mentre qualche minuto più tardi sopraggiunse Giovanni, Andrea e Alex. Iniziarono così a lavorare fino a che giunse sera. Cristian, per sdebitarsi del favore che i suoi grandi amici gli avevano fatto, decise di invitarli a cena.

Dopo mangiato Gianluchik lasciò per primo l’abitazione per portare a casa Sabrina, la quale doveva rincasare intorno alle 23.00. Una volta salutata, ecco squillare il telefono cellulare: era Marcello che avvertiva l’ispettore di tornare immediatamente a casa di Cristian poiché era accaduta una tragedia.
Gianluchik ritornò sul posto e chiese a Marcello ciò che era accaduto.
“Se ne erano andati tutti e stavo pulendo la stanza quando ho sentito puzza di fumo e così mi sono accorto che la casa stava bruciando dopo di che ho visto Cristian steso sul pavimento con un pugnale conficcato nella spalla mentre Michele con la canna dell’acqua cercava invano di spegnere il fuoco”. “Capisco, ma non erano andati via tutti, come mai Michele si trovava ancora qui?” – chiese l’ispettore. “Beh, io me ne stavo tornando a casa quando ho visto del fumo fuoriuscire dal tetto e così ho cercato il rubinetto dell’acqua e, dopo averlo trovato, ho cercato per quanto potevo, di spegnere il fuoco. Io Cristian non l’ho neanche visto!” – spiega Michele all’ispettore.
Il giorno seguente vennero chiamati ed interrogati tutti i presenti della sera precedente: “Corrado, non ti sei accorto di nulla tu? – chiese l’ispettore. “Io ho preso l’auto e mi sono allontanato velocemente e di conseguenza non ho visto nulla” – rispose Corrado. “E tu Alex? – chiese con aria minacciosa Gianluchik.
“Io ero in compagnia di Giovanni con il quale mi stavo dirigendo in un bar: noi abbiamo visto un po’ di fumo ma abbiamo creduto che fosse il camino – rispose Alex. “E tu Andrea, dov’eri?” – chiese l’ispettore.
“Come tutti, me ne stavo andando a casa e non mi sono accorto di nulla!.
Io credo quasi a tutti ma non ad una persona che ha fatto un piccolo errore nel dichiarare certe cose….. e per voi chi è l’assassino?

 

 

 

LA SOLUZIONE
L’assassino è Michele il quale non avrebbe potuto spegnere l’incendio con l’acqua del rubinetto, visto e considerato che il comune ne aveva bloccato l’erogazione. Quindi, in quel lasso di tempo Michele ha compiuto il delitto.

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