Un disco, il 6° di Igor Nogarotto, che si ispira al leggendario album di Franco Battiato “La voce del padrone” e come tale porta con sè numerosi spunti di riflessione, ti entra nell’anima e non ti abbandona più. Ogni canzone rappresenta ognuno di noi nel percorso della propria vita… soprattutto di chi, pur trovandosi in una situazione di debolezza, di sconforto, non ha mai mollato e si è sempre rialzato combattendo ogni situazione negativa mantenendo saldi i propri ideali.
Quindici canzoni, ognuna contiene un concetto, a volte crudo, reale… sul quale tutti noi siamo chiamati a comprendere e migliorare. Già nella prima canzone l’uomo viene descritto come un alieno, colui che con il suo egoismo e sete di potere ha rotto l’armonia del Creato. E così inizia il nostro viaggio, tra speranza e momenti di smarrimento, di depressione… di solitudine dove i social non hanno fatto altro che impoverire le nostre menti e farci sentire sempre più soli.
Altro tema la fiducia nei confronti di chi ci sta intorno, la ricerca di una verità troppo spesso celata dietro tante bugie; riuscire ad amare se stessi anche se non abbiamo i canoni di bellezza che ci impone la società; sentirsi per una notte una persona che ha raggiunto i propri obiettivi, fieri di ciò che siamo…; l’amore… che non muore mai ed è l’unica ancora di salvezza che ci rimane.
In questo disco c’è spazio dedicato allo scrittore Cesare Pavese che in una delle sue celebri opere ci riporta alla semplicità, ai valori veri come l’amicizia e l’amore allontanandoci da quelli effimeri che riempiono le nostre giornate.
Un disco che tratta l’io interiore di ognuno di noi e che si conclude con la speranza che non sempre oltre la siepe c’è il buio ma un nuovo orizzonte da cui ripartire. A trasmettere tutti questi concetti la voce, straordinaria e profonda di Igor Nogarotto, un timbro di voce che ti entra nell’anima, che ti fa vibrare il cuore e ti fa rivivere certi aspetti della nostra vita che avevamo dimenticato._
Gianluca Boffetti
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