E’ ormai iniziata la primavera da un bel pezzo e con essa ci si augurava che giungesse un po’ di bontà e non la violenza che solitamente siamo abituati a vedere. Beh, nulla da fare, i malfattori tentano sempre di rovinare la vita alle persone oneste; chi rubando, chi uccidendo e così mettono in campo l’intervento delle forze armate e quindi dell’ispettore Gianluchik. Quest’ultimo, per nostra fortuna, è molto professionale e serio nel suo lavoro, tenta sempre in tutti i modi di scoprire la verità anche quando un caso può sembrare impossibile da risolvere. Gianluchik, neanche a dirlo, sta esaminando il cadavere dell’imprenditore Maurizio che giace sul pavimento della camera da letto. E’ stato ucciso con un colpo di pistola che gli ha bruciacchiato il pigiama. “Stavo andando a letto quando l’hanno trovato ucciso”, balbetta Daniele, il socio di Maurizio. “Qualcuno s’è arrampicato dal giardino ed ha sparato attraverso la finestra distante 4-5 metri dalla vittima ….”
L’ispettore annuisce pensieroso, osservando i frammenti di vetro sparsi sul pavimento.
“Già… e ci sono anche delle impronte di scarpe sul davanzale, certo che da quella distanza non era facile colpirlo…” –commenta Gianluchik. “Proprio così! Si era fatto un sacco di nemici con il suo brutto carattere….” –esclamò Daniele. Ma l’ispettore Gianluchik non è affatto convinto che tutto sia così semplice. Perché dubita del racconto di Daniele?
LA SOLUZIONE:
Le bruciature sul pigiama indicano che l’arma ha sparato da una brevissima distanza e non da 4 – 5 metri. Dunque le impronte sul davanzale ed i vetri rotti sono soltanto una sceneggiatura per sviare le indagini.