Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

UN APPELLO AL MONDO DEL CALCIO GIOVANILE

Domenica scorsa è stata una domenica atipica per l’ex campione Aldo Serena; stava seguendo la partita di calcio in un campo di periferia del figlio 15 enne quando improvvisamente quest’ultimo è stato protagonista di un increscioso episodio di violenza fatto di calci e sputi ed ai quali il ragazzo ha reagito nel modo più sbagliato, sferrando un pugno.

Inevitabile il cartellino rosso in partita ma il cartellino rosso più impegnativo è stato quello assegnato dal padre stesso nel dopo partita. Nonostante i genitori abbiano affrontato il discorso e chiesto scusa per ciò che accaduto, i ragazzi, dopo lo spogliatoio, hanno continuato a provocarsi non solo tra loro ma si sono rivolti con fare minaccioso anche contro gli stessi genitori.

Assistiamo a genitori imponenti dove a prendersi la responsabilità e a chiedere scusa per l’operato dei propri figli, si minorenni ma ben dotati in età adolescenziale di una mente pensante e lucida, sono loro. Genitori che non reagiscono di fronte il non buon senso e la cattiveria, con lo sguardo malinconico rispetto la persona che hanno cresciuto e che ora non riconoscono davanti a loro.

Cos’è accaduto in questa società? Fatta di silenzio assenso, di remissione, vergogna e forse paura? Paura del proprio sangue? Anche questo oggi è un allarme importante, assistiamo quasi quotidianamente ad omicidi da parte di figli nei confronti dei propri genitori o fratelli/sorelle. E tutto questo spesso spiegato dagli stessi carnefici con un “volevo capire cosa si prova nel farlo”.

Assistiamo a mancanza di empatia, a disonestà, a chi il migliore lo si identifica nel più bullo, nel più violento. La gentilezza non va più di moda… probabile antagonista potrebbe essere la tanta violenza esasperata e mostrata nelle serie tv di oggi, le più seguite dal pubblico minorenne e non solo.

Un fatto questo raccontato dallo stesso campione, oggi semplicemente un papà come tanti, che voleva ritagliarsi la sua quotidianità in una domenica come tante, macchiata invece dal più potente strumento manipolativo e desocializzante di oggi: il bullismo.

Dott.ssa Roberta Cappelluti

Psicologa Clinica e dello Sport

Condividi