I computer portatili sono sempre più diffusi…comodi, facilmente trasportabili, chi di voi ne ha uno? Ma soprattutto chi di voi ne conosce la storia, le caratteristiche e le tipologie? Ecco di cosa si occuperà il nostro articolo di oggi! Un computer portatile, a differenza di uno fisso, che necessita di alimentazione e connessioni varie, è predisposto al trasporto a mano da parte di un solo individuo. Ciò implica, inoltre, il suo peso contenuto e il contenimento di tutte le componenti hardware (di cui abbiamo parlato nei numeri precedenti) indispensabili per il dispositivo. Tutte in un solo blocco (a differenza dei computer fissi). Ci riferiamo a monitor, cabinet, tastiera e mouse.
Siamo negli anni ’70 e mentre la presenza di personal computer era ormai capillare, Allan Kay sperimenta una primo portatile chiamato “manipolatore di informazione portatile” (dynabook). Prototipo basato sul processore PALM. Mentre il primo, vero e proprio, computer portatile disponibile si trova sul mercato nel 1975 e si tratta del IBM 5100.
Lo sviluppo dei portatili avviene dopo l’inserimento della CPU a 8 bit con il primo computer degli anni ’80 dal peso di 10,7 kg e dal nome di Hosborne1. E’ un computer dotato di schermo a tubo catodico con un monitor di cinque pollici e un floppy da 5,25”. Questi primi computer portatili non avevano la batteria e assomigliavano a grosse macchine da scrivere.
Il primo computer con scherno a conchiglia si chiama Dulmont Magnum, lanciato in Australia nel 1982 al costo di 18.540 dollari (con l’attuale inflazione). Le successive evoluzioni importanti furono: l’implemento dei monitor VGA (cristalli liquidi), l’hard disk da 3,5” e i lettori dvd. Nel 2011 la LENOVO (IBM) fu la prima a implementare nel portatile il comando oculare.
Le tipologie di computer portatili sono, principalmente 4: NetBook, Notebook, EliteBook e WorkStation
NETBOOK: sono pc dai 7 agli 11 pollici, generalmente con poco disco fisso, senza masterizzatore, con processori atom.
Sono pc con bassa potenza di calcolo, utilizzati
esclusivamente per la navigazione in internet, la posta e i social network.
La loro diffusione attualmente è molto calata, a causa della diffusione dei tablet.
NOTEBOOK: sono pc dai 13 ai 17 pollici (edw alcuni modelli 18), hanno caratteristiche molto simili a un computer di fascia media, ovvero i classici computer utilizzati come postazione negli uffici (client).
Sono i più venduti e soddisfano il 70% delle richieste della clientela.
ELITEBOOK/POWERBOOK: sono pc dai 15 ai 17 pollici, partono dai requisiti dei notebook per arrivare a una fascia
medio/alta di componenti hardware.
Solitamente sia la componentistica che la struttura sono di ottima qualità, rifiniti con materiali metallici molto fini, maneggevoli e con molta durata di batteria.
WORKSTATION: sono pc dai 15 ai 17 pollici, esclusivamente
da lavoro per elaborazioni complesse poiché hanno il top dei requisiti hardware disponibili sul mercato. Solitamente sono in materiale metallico molto resistenti per un’adattabilità ai diversi posti di lavoro.
Sono abbastanza spessi perché, talvolta, contengono hardware doppio (due hdd, due hard disk o due schede video) e hanno schede video e processori potenti (necessitano quindi di circolo d’aria maggiore).
Quali sono i vantaggi? Sicuramente la comodità di trasporto, la discreta durata delle batterie grazie alle nuove tecnologie di risparmio energetico, permettendo un utilizzo del portatile anche dove non c’è corrente. Il minore ingombro, comodo per chi non ha una postazione da dedicare al pc. Un altro vantaggio è il fatto che i portatili hanno, ormai, prestazioni equivalenti a quelle dei personal computer.
Grazie ai nuovi standard di comunicazione tra periferiche (USB) si possono incrementare HUB che permette di collegare tanti dispositivi come avviene con un pc fisso. Negli ultimi anni i prezzi dei portatili sono diminuiti, avvicinandosi a quelli dei computer fissi. Dall’ultimo trimestre del 2008 le vendite mondiali dei computer portatili hanno superato quelle dei pc da tavolo.
Quali sono gli svantaggi? Quello maggiormente sentito riguarda la limitata sensibilità di sostituire componenti interne per aumentare le prestazioni nel tempo (ex. Scheda video). In caso di guasti, la difficoltà del troubbleshooting è maggiore, più complessa e richiede molte più ore di assemblaggio e disassemblaggio.
Data la compattezza dei componenti, molte periferiche risultano integrate sulla scheda madre; quindi nel caso di guasto di una singola, bisogna cambiare altri pezzi. Il computer portatile è sconsigliabile come postazione di lavoro poiché non rispetta gli standard di legge sulla postura.
Ora sapete tutto il necessario riguardo ai computer portatili!
In questo articolo ringraziamo
l’artigiano Nello – Professionista Levabolli
(www.goback.it) che ci da supporto
nella sistemazione di dispositivi
particolarmente ammaccati.
Se vi siete persi quale articolo,
non esitate a richiederli
all’indirizzo press@hkstyle.it!
Stefano e Alice – HkStyle.it