E’ sempre più difficile parlare d’amore senza farsi ridere in faccia. Talvolta basta la parola. Ed è subito una valanga di battute e di sguardi di commiserazione. Ma come, ci credi ancora? Che senso ha? E poi? E poi, in realtà, niente! A parte quello che ho capito piano piano, quando ho cominciato ad essere sincera con me stessa, e ad ammettere che l’unica cosa per cui valeva veramente la pena di battermi era proprio l’amore. Non l’amore ideale, certo. Non quello fatto di giorni indimenticabili e di sintonia su tutto, perchè si vogliono esattamente le stesse cose, ci si capisce al volo, si anticipano i desideri altrui e si è sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Di perfezione e di magia, nella vita, ce ne sono ben poche. Soprattutto quando si pensa alle relazioni sentimentali e alla vita di coppia. Ecco perchè, quando parlo di amore, mi piace riferirmi sempre e solo a quello reale.Quello fatto di litigi e di porte che sbattono, di camicie sporche che si accumulano in bagno e di lavapiatti da scaricare. Quello in cui il principe azzurro o la principessa rosa hanno tolto la maschera e non brillano più. Perchè l’altro non è mai esattamente come vorremmo che fosse, non corrisponde mai alle nostre aspettative, è sempre altro. Terribilmente altro…
Io, per uscire dal mondo degli ideali e delle fiabe, ci ho messo quasi trent’anni. E non sto nemmeno a dirvi quante volte mi sono ripetuta che, con l’amore, avevo chiuso per sempre. Perchè tanto finiva sempre nello stesso modo.
E dopo i primi mesi in cui tutto andava bene – lei era proprio come volevo e insieme eravamo una coppia fantastica, mica come certe persone che non si erano mai amate ed erano rimaste insieme perchè un tempo era così che si faceva – iniziava sempre la noia e il disincanto. Quindi perchè avrei dovuto continuare a crederci e ricominciare?
Ma questo, appunto, era prima. Quando pensavo ancora che l’amore dovesse essere la soluzione a tutti i miei problemi. Quando pretendevo che potesse riparare “tutto”, darmi “tutto”, essere “tutto”. E non avevo ancora capito che l’amore, come la vita, è pieno di contraddizioni e di fratture. L’amore, quello reale, quello che ci accompagna giorno dopo giorno, è fatto di dubbi e incertezze. Quegli stessi dubbi e quelle stesse incertezze che ci portiamo dietro quotidianamente, quando ci rendiamo conto che non riusciamo mai a fare esattamente quello che avremmo voluto fare, quando continuiamo a sbagliare e a farci male, quando ci sorprendiamo a dire il contrario di quello che pensiamo. Allora perchè le donne continuano a stupirsi quando tornano a casa la sera, raccontano al loro compagno che la giornata è stata un disastro, si aspettano che lui le consoli e le faccia una carezza, e invece lui continua a leggere, solleva appena la testa dal giornale, e le dice distratto “sì hai ragione”, e poi continua a farsi i fatti suoi?
Anche quando ci si ama, ci si capisce solo in parte. Ma ci si accetta e ci si tollera per come si è. Dopo aver capito che l’altro non è lì per risolvere i nostri problemi, ma per permetterci di non far finta di non averli. Chiunque ami, ci ama “nonostante”. Senza volerci diversi da quello che siamo. Senza chiederci di cambiare. Anche quando ci sono cose che non si riescono a condividere. Cose che rinviano alla nostra storia. Cose che talvolta riemergono, prima di renderci conto che è accanto a lui, o a lei, che il rumore del passato diventa meno assordante. Anche se non ha niente del principe azzurro o della principessa rosa che aspettavamo quando eravamo bambini e volevamo che la nostra storia finisse con un “vissero per sempre felici e contenti”.
Jù
http://www.alegraaa.blogspot.it/
http://www.facebook.com/laju.franchina