Possiamo combinare un po’ meglio i dati del nostro computer, si dice giocare bene le nostre carte, ed è evidente che le carte non tanto belle, infanzia non tanto felice, ma giocate bene, possono rendere meglio e di più di carte molto belle non giocate bene, non giocate affatto. Ma io non posso tornare indietro a rifarmi una vita con altri due genitori. Se per ipotesi ho perso mio papà a cinque anni, io quel dato lì non posso cambiarlo per tutta la vita, in qualche modo devo gestirmi.
La vita aggiusta tante cose altrimenti chi sopravviverebbe a certi infarti? Può anche essere che uno che ha avuto i genitori separati e ha sofferto nell’infanzia, ora ha più senso della realtà di un altro, e può essere più felice di qualsiasi altra persona. Ma io non posso imbrogliarmi, questa è la legge in generale, poi nella vita le varianti, le combinazioni sono per fortuna infinite, e interviene sempre anche il Signore a darci una mano. C’è un altro motivo per cui sposate proprio queste persone non le altre 10. State per sposare una persona che vi farà rivivere la vostra infanzia. Gli attori cambiano: non sono più i genitori ma il coniuge, cioè state per sposare una persona che (vi amerà o vi trascurerà), comunque vi amerà come vi hanno amato i genitori da zero a otto anni di età. Lo vedete dopo un bel po’ di anni di matrimonio. Allora prendetevi una serata tranquilla, confrontate le vostre due infanzie: troverete qualcosa di simile. Se no, non vi sposereste. Siamo molto simili quando ci sposiamo. Di fondo, anche se di superficie siamo l’opposto, ma sotto sotto abbiamo gli stessi problemi. E cominciate a lavorarci sopra ai vostri casini infantili e, con la consapevolezza e la fatica, potrete tirarci fuori, dai vostri casini infantili, un buon matrimonio e anche felice. Però: consapevolezza = faticaccia. E’ importante nella vita di coppia poter sempre rispondere a queste due domande: “Che cosa ci sta succedendo? E perché ci sta succedendo questo?” Se rispondete a queste due domande probabilmente trovate anche una soluzione al vostro problema. Il tema della consapevolezza è il più importante della vita e anche del Vangelo. Gesù nel Vangelo non dice mai cattivi a nessuno tranne una volta, usa spesso la parola “stolti”, cioè non consapevoli. E molti miracoli sono sugli occhi, “avete occhi per vedere e non vedete”. Quello che vi ho appena detto ce l’avete anche voi sotto gli occhi solo che non volete vederlo, perché vi dà fastidio, “non volete essere consapevoli”. Infatti il popolo, nel senso della tradizione del popolo, della saggezza popolare, in questo caso non molto sagge, dice: “beato ignorare” “beato ignorare”. Perché la consapevolezza è una responsabilità e non la vogliamo, perché quando vediamo le cose con chiarezza, con lucidità ci assumiamo anche le responsabilità. Gesù sulla croce dice: “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”, “perdona loro perché non sono consapevoli” sono ignoranti, ignorano quello che stanno facendo.
-continua 4^ parte – Belotti