Stranger Things è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Matt e Ross Duffer e prodotta da Camp Hero Productions e 21 Laps Entertainment per la piattaforma di streaming Netflix. Ambientata negli anni Ottanta nella città fittizia di Hawkins, nell’Indiana, e in parte nel mondo del “Sottosopra” (Upside Down in lingua originale), è incentrata sulla misteriosa sparizione di un bambino e sulla comparsa di una bambina dai capelli rasati dotata di poteri psichici fuggita da un laboratorio segreto, l’Hawkins National Laboratory. Quasi tutti gli eventi che accadono nel corso della vicenda sono strettamente connessi al Sottosopra, un’oscura dimensione parallela al nostro mondo, popolata da creature mostruose. La prima stagione è stata pubblicata su Netflix il 15 luglio 2016, la seconda il 27 ottobre 2017 e la terza il 4 luglio 2019.
Il 30 settembre 2019 viene annunciata ufficialmente la quarta stagione, prevista per il 2020. La serie è stata accolta positivamente dalla critica, che ha lodato la caratterizzazione dei personaggi, il cast e l’atmosfera che omaggia il cinema di fantascienza, la musica e i riferimenti culturali degli anni Ottanta.
Indubbiamente la scena più toccante e commovente la troviamo nella terza serie quando Undici riceve da Joyce la lettera che Hopper aveva scritto per il “discorso” che avrebbe voluto fare a lei e Mike. Parole dolcissime, profonde e sincere che ci mostrano un Hopper come spesso abbiamo intuito ma mai visto così nel profondo del suo animo e del suo amore per la piccola Undi.
Un testo che qualsiasi papà vorrebbe scrivere alla propria figlia cosciente di vedere la propria bambina diventare ragazza e poi donna.
Ecco quindi il testo completo della lettera scritta da Hopper per Undici e Mike in Stranger Things 3:
“C’è una cosa di cui volevo parlarvi. So che è una conversazione difficile, ma voglio molto bene a entrambi. E so che anche voi vi volete molto bene, motivo per cui credo sia importante stabilire delle regole in futuro in modo tale da costruire un ambiente in cui sentirci a nostro agio, con fiducia e disposti a condividere i nostri sentimenti. La verità è che per tanto tempo ho dimenticato cosa fossero. Ero bloccato in un luogo. Una caverna, potremmo dire. Una caverna buia e profonda. Finché non ho lasciato degli Eggos nei boschi e tu sei entrata nella mia vita. Per la prima volta dopo tanto tempo ho ricominciato a provare qualcosa. Ho iniziato a essere felice. Ultimamente, però, mi sono sentito lontano da te. Come se tu ti stessi allontanando da me. Mi mancano i giochi da tavolo la sera, fare waffles spettacolari a tre strati al tramonto; guardare film western insieme prima di crollare dal sonno. Ma stai diventando grande, cresci, cambi. E credo, se devo essere sincero, che questo mi spaventi. Non voglio che le cose cambino. Quindi credo che forse è per questo che sono venuto qui, per tentare forse di fermare quel cambiamento. Per portare indietro il tempo e far tornare tutto come prima. Ma so di essere ingenuo. Non è così che funziona la vita. Va avanti, va sempre avanti, che ti piaccia o no. E sì, a volte è doloroso. A volte è triste. E a volte, è sorprendente. Gioioso.
Perciò sai che ti dico? Continua a crescere piccola. Non lasciare che io ti fermi.
Commetti i tuoi errori, impara da essi.
E quando la vita ti fa male, perché te ne farà, ricorda quel dolore. Il dolore fa bene.
Significa che sei fuori da quella caverna.
Ma, ti prego, se non ti dispiace, per amore del tuo povero e vecchio papà, tieni la porta aperta di dieci centimetri.
Ilaria Boffetti