Ben ritrovati con la nostra rubrica del bellessere.
Oggi vi parleremo di make up. La storia del make up ha origini antichissime, tutta la cosmesi che oggi abbiamo a disposizione è frutto di secoli di storia, di scoperte e tradizioni che si sono evolute nel tempo e incrociate man mano con la scienza e soprattutto con la medicina. Il culto della bellezza, della cura della persona era già diffuso nell’antico Egitto: il popolo di Cleopatra è stato tra i primi a sviluppare un ampio assortimento di prodotti cosmetici e a documentarne l’importanza nella loro cultura. Il primo reperto archeologico che testimonia l’utilizzo di trucchi è addirittura del 4000 a.C., cosi come le statuette dei Sumeri dimostrano come fosse diffusa la tendenza a marcare, per esempio, il contorno occhi con il colore nero, tendenza presente d’altronde in tutta l’area della Mesopotamia del tempo e, attualissima, nei nostri moderni smokey eyes.
Volete sapere come illuminavano e correggevano i difetti le donne nell’epoca vittoriana? O sapere quando ha fatto la sua prima comparsa il mascara sulle ciglia delle donne? Seguiteci in questo fantastico viaggio nel tempo del make up.
Le origini del make up: gli Egiziani
I primi ad aver creato una linea cosmetica sono stati gli egiziani. Utilizzavano la Kohl, una polvere di colore scuro ottenuta dalla macinazione del bruciato di mandorle, il piombo e il rame, minerali, cenere e ocra tutte sostanze lavorate che venivano applicate sugli occhi con un bastoncino per dare all’occhio uno sguardo a mandorla, considerato molto attraente. Il pesante make up degli antichi egizi, soprattutto delle bellissime regine come la leggendaria Nefertiti, non serviva solo a rendere i loro occhi colorati, seducenti e brillanti, ma aveva una vera e propria funzione preventiva e terapeutica, con il trucco proteggevano di fatto gli occhi dalle infezioni. Già dal I secolo i Romani usavano la Khol per il trucco di ciglia e sopracciglia. Le donne romane verso la fine del III sec. a.C. cominciarono a portare i capelli lunghi in acconciature molto elaborate, costituiti da riccioli sovrapposti. Erano molto utilizzate le tinture, ed il colore preferito era il biondo-rosso. Le labbra venivano tinte di rosso utilizzando polvere di ocra, ed il volto e le braccia erano imbiancati con biacca oppure gesso, il contorno degli occhi veniva annerito con della fuliggine. Per sbiancare ed ammorbidire la pelle si usava il latte d’asina e per darle freschezza, invece, la cospargevano di cerussa, una crema a base del velenoso
ossido di piombo. Intorno al periodo Vittoriano, il trucco del viso truccato cominciò ad essere associato a prostitute ed attrici. Le donne ricorrevano a misure estreme per apparire con una pelle diafana utilizzando ingredienti come il piombo e l’arsenico. Neppure il sole era ben visto: la pelle per essere giovane e sana doveva essere protetta da velette e ombrellini. Ingredienti naturali come fiocchi d’avena, miele, tuorli d’uovo, e rose sostituivano i cosmetici. Le sopracciglia erano ridisegnate ed era utilizzato il riso in polvere su viso e décolleté. Nel 1930 il trucco era utilizzato dalle donne di tutte le classi sociali. Le donne avevano icone come Greta Garbo e Marlene Dietrich da utilizzare come modelli. Le grandi case cosmetiche come Max Factor, Elizabeth Arden, Revlon, Lancôme fioriscono. La prima che nacque nel 1909 fu L’Oreal di Eugene Shueller che apparse con il nome di French Harmless Hair Colouring Company. Il 1910 è l’anno dell’incremento dello sviluppo dei trucchi, soprattutto a causa della triade statunitense Elizabeth Arden, Helena Rubinstein e Max Factor, ma neanche gli anni successivi sono privi di nuove comparse come il gruppo Revlon e Esté Lauder. La bocca veniva colorata a forma di cuore all’interno dei contorni naturali che andavano coperti col fondotinta. Le sopracciglia erano sottili e cadenti, così come la forma degli occhi, contribuendo a determinare quell’aspetto tipicamente languido.
Nel 1950 il make up subisce una vera rivoluzione: per effetto dell’ottimismo post guerra si ha una vera e propria esplosione di colori. Sono gli anni in cui il cinema incomincia a sfornare modelli e icone da copiare come la bella Audrey Hepburn con il suo make up particolarissimo cat-eyes. Il make up negli anni ‘70 diventa ancor più esasperato. L’accento resta sugli occhi, compaiono le ciglia finte. Le labbra sono colorate con tinte perlescenti e pallide. Negli anni ‘80 il trucco che fa tendenza è pesante, accentuato, gli occhi scuri e drammatici, truccati con l’aiuto di molti strati di eyeliner e ombretti brillanti nelle tonalità blu, verde e viola.
Per le labbra, le donne preferiscono colori forti, come il rosso. Una polvere metallica prodotta con un minerale, la mica, diventa famosa per l’uso su palpebre e sul corpo per ottenere riflessi brillanti.
Oggi le case di make up sono tantissime, noi abbiamo scelto Gil Cagne’ che offre una linea di cosmetici naturali privi di siliconi e che non vengono testati sugli animali. Colori alla moda, ottima tenuta facili da applicare. Per chi fosse interessato può contattarci e prenotare una sessione di trucco per imparare a scegliere il prodotto giusto, il colore adatto al proprio incarnato e la tecnica di applicazione per valorizzare ogni volto.
E come disse Coco Chanel
“Se siete tristi, se avete un problema d’amore,
truccatevi, mettetevi il rossetto rosso e attaccate.”…
Staff “La Perla del Benessere”