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SIAMO TUTTI INFLUENCER

Recentemente si è parlato molto di “influencer” e nell’immaginario comune gli influencer sono quelle persone che guadagnano tanto senza fare nulla o, comunque, facendo poco. In linea di massima, forse, anche semplicisticamente parlando, può essere così però analizzando meglio la situazione ci sono dei distinguo da fare. Riuscire a convincere gli altri ad acquistare quella camicia di quella specifica marca oppure il tal profumo e non un altro, è sia una questione di malizia, sfrontatezza e perché no cupidigia ergo doti negative ma è anche una questione di empatia, carisma e capacità di prendere iniziativa perciò, volendo, anche doti positive. Se mettessimo queste cose su di una bilancia ipotetica, forse, si potrebbe finire in pareggio! Non credi?
Anche perché la parola “influencer” se la traduciamo in italiano vuol dire influenzare e se solo ti fermi un attimo a pensare capita anche a noi (e non solo alla Ferragni del momento) di cercare di convincere qualcuno a fare qualcosa oppure a pensarla come noi!
Parli con qualcuno che ti chiede, ad esempio, qual è la tua parrucchiera oppure la tua palestra o il tuo ristorante preferito e tu, come fosse la cosa più normale e naturale al mondo, rispondi “Tizio o Caio oppure Sempronio” e non è anche quello influenzare le scelte degli altri?

E si influenza anche per avere un perdono o un favore non è vero?
Poi, come detto, non sono solo le celebrità (o presunte tali) a poter influenzare gli altri!
Siamo, quindi, tutti un po’ influencer nel nostro piccolo con parenti, amici e conoscenti e colleghi di lavoro o dell’attività sportiva o di quella del volontariato! Diventiamo influencer, quindi, ogni qual volta che facciamo sentire la nostra voce e il nostro pensiero relativamente a qualcosa e di conseguenza influenziamo gli altri con la nostra opinione.
È ovvio che se una mia considerazione la dico esclusivamente a chi mi sta accanto l’effetto è relativo con conseguenze minime …
Ben diverso è il pubblicare sui social le nostre deduzioni. In questo modo l’impatto va oltre il nostro piccolo “recinto” con i relativi annessi e connessi. È il potere (positivo o negativo che sia sta a te decidere) della tecnologia che diffonde ovunque il nostro pensiero e con risultati che definire mirabolanti è ancora riduttivo.
In questo modo anche la persona meno dotata può guadagnarsi “il suo posto al sole” in quanto bastano dei like, #hastag, postare delle fotografie e diventiamo tutti quanti delle persone “da seguire” con tanti o pochi follower ossia i seguaci (neanche fosse una setta o, forse, lo è?).

Ma è davvero un bene mettere in piazza le proprie opinioni?
Lasciamo perdere per un attimo i personaggi famosi che quelli per lo più lo fanno per soldi!
Io parlo della gente normale come me o te!
Io, personalmente, dico di no anche perché se ci fate caso le persone tendono a far vedere il bello di sé e mai (o raramente) la parte negativa.
Tutti dicono fai questo o quello perché va bene e ti troverai bene, ma non il non fare quello o questo perché ti troverai male dato che a me è successo. Ammettere di aver fatto un errore è da deboli e codardi e non lo fa nessuno.
Ecco perché credo che sia importante ragionare con la propria testa o al massimo chiedere un consiglio a una persona fidata e non dare credito al primo che passa solo perché è l’influencer tal dei tali.

Concludo fornendo alcuni dati di un sondaggio svolto dalla società di ricerche Eumetra e dall’Università di Pavia.
28 milioni di persone in Italia seguono, come si dice in gergo, sui vari social gli influencer di grido che vendono sogni e speranze.
Però quello che mi fa ben sperare che ci sono 32 milioni di persone che invece scelgono cibo (28%), viaggi (24%), abbigliamento (21%) e tecnologia (20%) con la propria testa. E tu come la pensi?
Sei di quelli che preferiscono sbagliare con la propria testa oppure con la testa degli altri?
Monica Palazzi

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