Molto partecipato anche il 2° evento organizzato da Pro Loco Montichiari, in collaborazione con il Comune.
Il giardino della villa che fu di proprietà dell’ex Sindaco monteclarense G. A. Poli, ha affascinato i moltissimi presenti innanzitutto per la sua splendida posizione: di fronte allungando le mani sembra di toccare il Castello Bonoris e alle spalle sovrasta il Duomo, oltre alla facciata della villa tutt’oggi rimasta quasi totalmente originale. Altrettanto coinvolgente il sottofondo musicale, con brani eseguiti al pianoforte dalla maestra Valeria Sinico.
Lo storico dott. Albino Miceli ha brevemente ma esaustivamente raccontato la storia del concittadino Gian Antonio Poli, Sindaco di Montichiari dal 1902 al 1906, politico lungimirante che si prodigò molto anche nel sociale. Fondò la Società di Mutuo Soccorso, per l’assistenza sindacale sia femminile che maschile; creò un asilo per i bambini con genitori lavoratori, che prima restavano soli, regalando la sua casa in via XXV Aprile (allora Contrada Castello), dove ha sede tuttora la Scuola Materna Mafalda; a livello provinciale riuscì ad ottenere il consenso per la tranvia che attraversò Montichiari per molti anni; aiutò i figli di indigenti ammalati di pellagra e tbc istituendo una mensa sociale; fece da intermediario per un accordo tra datori di lavoro e contadini; fu promotore della Banca Popolare e nel testamento lasciò aiuti anche per l’ Istituto delle Suore di Casa Serena.
La sua seconda moglie, molto più giovane di lui, si risposò poi con un Conte e vendette la casa, sita in V. Cesare Battisti, alle famiglie Alberti- Mattinzioli e Volonghi, che tuttora la abitano.
La seconda parte della serata è stata dedicata dal presidente pro Loco Ferrario all’amico Giovanni (Nino) Alberti, da poco scomparso, attore e per anni Presidente della Compagnia Café dei Piöcc, poeta dialettale, alpino, promotore di eventi con i commercianti del centro, del maggio medievale, volontario in parecchie iniziative sociali.
Alla lettura di qualche sua toccante poesia, per la moglie Anna, i suoi familiari e noi presenti che l’abbiamo conosciuto, palpabile è stata l’emozione e la commozione, ricordando un personaggio che ha amato e promosso con grande passione la nostra lingua dialettale, la nostra città e la cultura del dialetto.
Un simpatico aneddoto che raccontava Nino e che conferma intrighi e dispetti sempre esistiti tra Stato, Chiesa, nobiltà: il Conte Bonoris, proprietario del Castello, avrebbe voluto costruire un passaggio che dai sotterranei arrivasse fino al cimitero, ma non avendo avuto il permesso dall’allora Sindaco Poli, per ripicca fece erigere un’altra torre che faceva ombra proprio ai fiori nelle aiole del giardino di Poli…
Ornella Olfi