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Sera

Gravata di quotidiano, di normali fatiche da tutti i giorni. Sull’onda della stanchezza, una cappa avvolge le persone e le loro vite, e tutto risuona come peso. Ricerco l’equilibrio tra angoscia e meraviglia, tra pesantezza e leggerezza. È un filo sottile che oscilla, e mi lascia nell’anima il sapore degli estremi che sfiora. Oggi queste fatiche non riguardano me, ma le vite altrui che incrocio. Oggi riverberano anche gli sguardi colti al volo per un corridoio. E ora scrivo per far fluire, per restituire all’aria gli stati d’animo che mi attraversano. Li ricompongo in nuova forma attraverso le parole. Sono le mie preghiere laiche. Il filo sottile smette di oscillare e trova quiete. Sto composta in me, ora posso andare a dormire.
Monica

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