“Per certi viaggi non si parte mai quando si parte: si parte prima. A volte molto prima. Sono bastate poche parole: suo figlio è autistico.
UNA STORIA…VERA Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano la strada in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre. “Se ti abbraccio non aver paura” è un’avventura grandiosa, difficile, imprevedibile. Come Andrea. E’ una storia che va letta… attentamente, per capire un padre, che per il grande amore al suo figlio autistico, racconta la forza della vita vera e le bellezze di un sogno!!! Un frammento della pag.147 Andrea era rimasto a Siena per tre giorni da sua madre, per una serie di accertamenti, che avevano definitivamente confermato la diagnosi, e io stavo andando a riprenderli. Per 300 Km ho riempito la macchina di urla e lacrime. E’ stato il mio modo di rientrare sino in fondo nella realtà. Però in quel momento ho capito che non avrei vissuto con un continuo pianto senza lacrime, con una smorfia o con un ghigno. Davanti a questa prova della vita avrei imparato a sorridere: l’avrei affrontata con fatica, ma anche con responsabilità, con intenzione. Con positività. Non sarei rimasto lì ad inghiottire vicoli ciechi in salsa di palude.