Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Li per li ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e…
Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno e ascoltato di più.
Non avrei rinunciato a invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso, in un giorno d’estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io, a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d’erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall’ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non veder l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: “Su, su, basta. Va’ a lavarti che la cena è pronta“.
Avrei detto più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace“… ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto… lo guarderei fino a vederlo veramente.., lo vivrei… e non lo restituirei mai più. Ogni istante che Dio ti dona è un tesoro immenso. Non buttarlo. Non correre sempre, alla ricerca di chissà quale domani. Vivi meglio che puoi, pensa meglio che puoi e fai del tuo meglio oggi.
Perché l’oggi sarà presto il domani e il domani sarà presto l’eterno.
Erma Bombeck
Biografia di erma Bombeck
Nata a Bellbrook (contea di Greene, Ohio), crebbe a Dayton (Contea di Montgomery, sempre Ohio) con i genitori e la sorellastra Thelma.
La sua carriera cominciò a 15 anni, nel 1943, quando una sua intervista a Shirley Temple, giunta a Dayton per la première del suo nuovo film Da quando te ne andasti, venne pubblicata dal Dayton Herald, per cui lavorava come copista. Lasciò il lavoro nel periodo universitario, poi venne riassunta nella sezione femminile del giornale. Dopo aver tenuto per alcuni anni una rubrica giornalistica di notevole successo, At Wit’s End, cominciò a scrivere libri umoristici, molti dei quali divennero bestseller. Alcuni adattamenti per il piccolo schermo dei suoi romanzi, come il telefilm The Grass is Always Greener Over the Septic Tank e la sitcom Maggie furono, tuttavia, dei flop clamorosi; per undici anni fu ospite fissa del programma televisivo Good Morning America. Si impegnò e sostenne diverse associazioni per la ricerca contro il cancro, ad esempio l’Arizona Childhood Cancer Service. Il ricavato dalle vendite negli Stati Uniti del suo libro Want to Grow Hair, I want to Grow Up, I want to Go to Boise vennero devoluti all’American Cancer Society, quelli delle vendite all’estero all’Eleanor Roosevelt International Cancer Research Fellowships. Sposò Bill Bombeck, che aveva conosciuto alla redazione del Dayron Herald, da cui ebbe tre figli, Betsy (adottata), Andrew e Matthew.
Morì a 69 anni, nel 1996, in seguito a complicazioni dopo un trapianto di fegato a cui si era sottoposta; è sepolta al Woodland Cemetery and Arboretum di Dayton.
Fonte: Wikipedia