Iniziativa molto interessante quella organizzata dalla Pro Loco Montichiari, domenica 18 luglio scorso.
Divisi in piccoli gruppetti, abbiamo iniziato il percorso dal Campo Sportivo di Borgosotto, ammirando per prima una Santella del 1500, purtroppo in cattivo stato di conservazione e proseguendo per angoli e vicoli del centro storico, ne abbiamo visitato altre sedici in città e 4 nelle frazioni, di diverse epoche, differenti materiali e tecniche di pittura o scultura; alcune rifatte nel tempo da artisti locali, in particolare dai pittori Guido Tedoldi e Francesco Pezzaioli, altre rimaste originali. Molte di esse vengono curate tutt’oggi dai residenti delle vie o delle case in cui sono poste.
Tra le più conosciute in centro, la Cappella dei Morti della Macina, così denominati perché sepolti presso l’antica macina comunale dell’olio. Durante la peste del 1630 furono qui seppelliti la maggior parte dei morti monteclarensi. Pur essendo nata e vissuta sempre a Montichiari sia io che gli altri del gruppo, ci siamo resi conto di non aver mai saputo dell’esistenza di alcune e di altre Santelle presenti nel nostro comune. Si va spesso di fretta anche a piedi, immersi nei propri pensieri, non alzando lo sguardo per cogliere i particolari. Ecco che iniziative come questa danno l’opportunità di conoscerne la storia, seppur a grandi linee, apprezzando la spiritualità dei nostri concittadini.
Grazie dunque alla Pro Loco e, per il mio gruppetto, a Umberta che ci ha fatto da guida illustrando brevemente la storia di una devozione locale molto sentita, soprattutto verso la Madonna, ma forte pure nei confronti di San Rocco, invocato contro le pestilenze e le malattie, così come altri santi, a cui le persone dedicavano come ex voto queste santelle, quale segno tangibile del loro ringraziamento per grazie ricevute, dando la possibilità ad ogni credente, passandovi davanti, di rivolgere una personale preghiera. Emozionante il percorso da Piazza Teatro verso le frazioni a bordo di auto d’epoca del Cameb, che ci hanno fatto rivivere il fascino di vetture splendide, ancora in “ottima forma”.
Tutte meritevoli di attenzione, le santelle di Montichiari, sia dal punto di vista artistico che devozionale. A Vighizzolo molto suggestiva e ben curata la Cappella della Pulcagna, di proprietà della fam. Tonni, immersa nel verde, a due passi dal Chiese, con un piccolo campanile contenente tre campane. Interessante anche la mostra di fotografie, nel piazzale antistante il CSO di Borgosotto, a cura di Enrico Ferrario e Daris Baratti, di vecchie osterie, chiamate anch’esse scherzosamente, dai frequentatori abituali, santelle. Tra sacro e profano dunque, un viaggio nelle tradizioni popolari, da non dimenticare, perché storia delle nostre radici.
Ornella Olfi