Un tizio al ristorante ordina tortellini in brodo. Dopo poco arriva il cameriere con la scodella fumante di tortellini e il tizio nota che il cameriere tiene il pollice ben dentro il brodo. Per evitare polemiche non dice niente e, anche se un po’ schifato, mangia i tortellini. Poi ordina per secondo cotoletta e purè di patate. Dopo poco arriva lo stesso cameriere con il pollice infilato nel purè. Ancora una volta il tizio fa finta di niente e si mangia il secondo, sempre più schifato. Poi ordina un caffè. Dopo poco arriva lo stesso cameriere ancora con il pollice tutto dentro la tazzina. A questo punto il tizio sbotta: “Ora basta, ragazzo! Non puoi proprio fare a meno di tenere il tuo dannato pollice dentro tutto quello che mi devo mangiare?”. “Abbia comprensione, signore. Ho il legamento del pollice slogato, e il mio medico si è raccomandato di tenerlo sempre al caldo!”. E il tizio, con tutto il cuore: “E allora, ficcatelo nel sedere!”. “È quello che faccio, signore, tra una portata e l’altra…”.
Un ragazzo si presenta all’ufficio anagrafe e chiede: “Vorrei rinnovare la mia carta d’identità”. “Bene, ha portato la vecchia?”. E il giovane: “Certo! Nonna, vieni, che vogliono anche te!”.
Un malato dal dottore: “Quanto mi rimane? Un anno?”. “Meno!”. “Un mese?”. “Meno!”. “Un giorno?”. “Meno!”. Esce sconsolato e vede passare un carro funebre: “Taxi!”.
Al circo, entrano i clown nella pista e cominciano il loro numero di lazzi e capriole, con grande successo di pubblico; tutti si divertono e battono le mani tranne un tizio in prima fila con l’aria leggermente schifata. Dopo un po’ il tizio commenta ad alta voce: “Che cosa triste dover fare il buffone per tutta la vita!”. E un clown risponde: “Perché non fa come me? Io lo faccio solo due volte al giorno!”.
“Sei l’unica donna della mia vita” come diceva Adamo.
Qual è la differenza tra matrimonio e divorzio? Basta pronunciare poche parole in chiesa per sposarsi e poche parole durante il sonno per divorziare…
Bepi è andato in pensione, ormai ha 65 anni e tutti lo considerano un amabile vecchietto. Un giorno va a trovare l’amico Toni che è proprietario di un distributore di benzina. Questi lo convince a venire a lavorare alla pompa per arrotondare la pensione. Una mattina arriva una fiammante Ferrari rossa decapottabile con alla guida una splendida bionda che lo chiama: “Ehi, vecchietto, mi fa il pieno per favore…”. Bepi a sentirsi chiamare “vecchietto” ci rimane male, vorrebbe rispondere per le rime, ma l’amico Toni lo calma e gli dice che con le clienti deve avere pazienza. Bepi pur fremendo si trattiene e fa il pieno alla bionda. Il giorno dopo la storia si ripete. Arriva la bionda che lo chiama: “Ehi, vecchietto, mi fa il pieno”.
Bepi è furibondo, ma Toni riesce a calmarlo. La bionda parte salutandolo: “Grazie vecchietto” e sgomma via. Il giorno dopo Bepi vede arrivare la Ferrari e la bionda e decide di fargliela pagare, tra sè e sè mormora “ora le faccio io vedere il vecchietto”. Bepi le si avvicina, mette la pompa della benzina nel serbatoio, si slaccia i pantaloni della tuta e si piazza davanti alla bionda mostrandosi con le gambe aperte: “Ta taaa… guarda qui il vecchietto”. La bionda lo guarda ed esclama: “Già che c’è con quella pelle di daino mi dà una pulita ai vetri?”.