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REGIONE LOMBARDIA: BOCCIATA LEGGE POPOLARE SU ATTUAZIONE “ABORTO AL SICURO”

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha bocciato la Proposta di Legge di iniziativa popolare “Aborto al Sicuro” sottoscritta da 8.500 cittadini lombardi e da alcuni movimenti, tra i quali i Radicali Italiani. La prima legge popolare ad essere mai calendarizzata dal Pirellone ha visto la netta opposizione della maggioranza.

L’esponente della Lega- Regione Lombardia Francesca Ceruti ha così puntualizzato: “Come gruppo Lega in Regione Lombardia siamo assolutamente a favore della procreazione ma senza voler imporre alcun tipo di decisione alle donne in gravidanza. Riteniamo, infatti, che la donna in gravidanza, a cui spetta comunque la decisione finale, debba essere non solo tutelata ma anche messa nelle condizioni di poter valutare consapevolmente tutte le conseguenze delle proprie scelte”. Così interviene il consigliere regionale Francesca Ceruti commentando la Proposta di Legge di iniziativa popolare relativa all’applicazione della Legge 194 in Regione Lombardia.

“Abbiamo votato no a questo Progetto di Legge, – prosegue Ceruti- perché riteniamo che sia basato su una metodologia che non condividiamo. Un progetto che, così come è stato concepito, oltre ad essere lacunoso, manca anche della completa copertura finanziaria”.

Francesca Ceruti - Consigliere Regionale Lombardia

“La nostra intenzione, è quindi quella di proporre un percorso chiaro, che vada realmente a sostegno delle donne in difficoltà.

Riteniamo ad esempio, che sia fondamentale una riqualificazione dei consultori familiari e un potenziamento dei Centri di Aiuto alla Vita (CAV). Si tratta di centri che svolgono un’importante attività di sostegno psicologico, sociale, di accoglienza e di supporto anche materiale alle donne che vivono, ad esempio, una gravidanza inattesa, indesiderata o difficile.

Centri dove comunque la donna non viene vincolata in alcun modo nelle proprie decisioni, ma accompagnata in questo percorso, tutelando la sua salute fisica e mentale.
In un contesto di emergenza sanitaria come quello attuale, inoltre, l’attività di questi centri diventa ancora più importante e necessaria”.

“Per questo, – conclude l’esponente della Lega- Regione Lombardia –  attiverà tutte le azioni possibili per garantire alle donne in difficoltà ogni supporto utile e necessario a permettere loro di prendere scelte consapevoli, senza alcuna imposizione”.

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