Ramiro era un idolo della folla, non più giovanissimo e forse per questo tanto amato.
Aveva affrontato il toro per tutta la vita, molti giovani matadores lo stavano raggiungendo e proprio per questo sapeva che Madrid voleva una prova assoluta, in cui dimostrare che nessuno mai lo avrebbe eguagliato, una sfida con la bestia, l’ultima forse, eppure, nonostante ne fosse sempre uscito vivo, questa volta aveva paura e non capiva nemmeno esattamente perché…. Ora è inutile addormentarci in quello che già di per se stesso non è uno spettacolo ma orrore allo stato più bieco. Lui, il toro e la folla urlante, smaniosa di sangue nell’arena…
Riuscì a vincere ed evitare più volte il toro che ormai era caduto sulle zampe e sanguinante attendeva che RAMIRO lo finisse tra gli occhi ma RAMIRO ebbe paura, per la prima volta in vita sua, non del toro, ormai morente di fronte a lui e per il quale nutriva ora un profondo rispetto; ma aveva paura e schifo dell’unica bestia insensata e malvagia che potesse esistere al mondo o perlomeno in quel mondo; la folla che gli stava intorno. E non c’era altro da aggiungere.
Erik