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RADUNO ALPINO – 2° RAGGRUPPAMENTO MONTICHIARI

3 giorni intensi per la Sezione Alpini di Montichiari, che hanno invaso la città con striscioni e bandiere tricolori e di migliaia di penne nere per il RADUNO ALPINO – 2° RAGGRUPPAMENTO, culminato con la grande sfilata di domenica 20 ottobre. Un’adunata seconda per importanza solo a quella nazionale, che ha ospitato alpini provenienti da Lombardia, Emilia, Svizzera e i cui preparativi, iniziati già un paio d’anni fa, sono stati davvero molto impegnativi.

Complimenti e un sentito grazie soprattutto al capogruppo della sezione monteclarense Valerio Pilati; al Direttivo, ai molti volontari alpini e di altre associazioni, all’amministrazione comunale, ai dipendenti comunali e alle forze dell’ordine, che hanno perfettamente coordinato nei minimi particolari il complesso svolgimento di questo evento. Alpini che con passione e competenza hanno messo a punto un interessante calendario di appuntamenti, anche nelle scorse settimane, che hanno appassionato e coinvolto tutta Montichiari.

Le loro fatiche sono state meritatamente ricompensate nell’ apice dei festeggiamenti venerdì, sabato e infine domenica con l’arrivo di 12.000 alpini, tanti accompagnatori, tra cui molti sindaci, accolti al Centro Fiera, dove tutto era stato meticolosamente organizzato. Anche Togni, Sindaco di Montichiari, ha espresso entusiasmo e forte emozione: non immaginava infatti che questo raduno fosse così sentito e coinvolgente per tutta la cittadinanza, affettuosamente stretta attorno alle penne nere in un caloroso abbraccio.

Personalmente, avendo marito e un figlio alpini, mi sono commossa vedendo sfilare migliaia di alpini di tutte le età, dai bambini dei campi scuola fino al novantanovenne, all’alpino in carrozzella, al cappello di un alpino ”andato avanti”, portato orgogliosamente dalla nipote; le fanfare e le bande, perfino le cornamuse; le bandiere giganti sorrette da 8 alpini ognuna e un paracadute tricolore; striscioni con motti toccanti, condivisi pienamente con lunghi applausi, tanti “grazie” e “bravi” urlati dalla numerosissima gente presente lungo il percorso già di prima mattina.

Il significato che racchiude tutte queste frasi è PACE, una speranza non solo virtuale, ma realizzata dagli alpini con il loro sostegno concreto in ogni luogo dove c’è bisogno: nei luoghi di guerra, di calamità naturali, d’emergenza sanitaria, gli Alpini rispondono sempre “presente!”. Uomini di poche parole ma dal cuore grande, orgogliosi della loro appartenenza al Corpo Alpino, che vogliono tramandare soprattutto ai giovani i loro messaggi d’amore, di fratellanza, di solidarietà attiva, di perseveranza, di unione e sempre di PACE. Non bastano le parole per esprimere tutto ciò che mi hanno trasmesso!!

Molto toccante anche la mostra fotografica al Museo Lechi: da brivido le fotografie degli Alpini che hanno combattuto per l’Italia nella campagna di Russia, in mezzo alla neve e al gelo, da cui troppi pochi sono tornati e una foto di donna un po’ anziana, con lo sguardo triste, un cappello alpino in grembo, che ho interpretato sia una mamma che non ha più rivisto il figlio tornare dalla guerra… e mi chiedo come i potenti tuttora mandino a morire milioni di giovani per sete di potere …davvero incomprensibile e inaccettabile. GRAZIE ALPINI DI IERI E DI OGGI!!

Olfi Ornella

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