Spesso mi chiedo se c’è un limite all’odio, alla cattiveria, alla violenza. Persino nella tragedia come quella che ha colpito recentemente il centro Italia abbiamo potuto costatare che di persone idiote ce ne sono veramente molte.
C’è chi ha addirittura ironizzato sulla sciagura, chi si è preoccupato di fare un selfie e chi ha fatto battute veramente fuori luogo che non mi degno nemmeno di pubblicare ma che dimostrano che spesso e volentieri a stare zitti alcune volte si rischia di fare la figura degli intelligenti. Di fronte a questo marciume di personaggi, tra l’altro famosi, a cui noi affidiamo i nostri ideali, fortunatamente si contrappongono le moltissime persone che hanno donato i 2 euro telefonando al numero 45500 e tutti gli angeli (protezione civile, vigili del fuoco, cittadini) che scavano tra le macerie senza mai arrendersi per salvare qualche vita in più.
Ma questo non basta. Stiamo diventando sempre più intolleranti non tanto nei confronti degli stranieri ma di chiunque ci stia accanto e provi a “minacciare” il nostro spazio. Così l’unica condivisione che riusciamo ad accettare è quella di un social network, alla ricerca di approvazione e visibilità.
Ma provate a pensare: abbiamo il cuore colmo di odio, di invidie e pregiudizi. Lo accendiamo per un attimo di fronte ad una tragedia, pubblichiamo post strappa lacrime su facebook per sentirci in pace con noi stessi e soprattutto per renderci meravigliosi agli occhi degli altri e poi… poi come dei sassi, chiudiamo gli occhi e crolliamo nel sonno della nostra ipocrisia costruendoci una bella immagine di persone per bene, che non si arrabbiano mai, che rispettono il prossimo e l’ambiente, insomma… buoni come il pane. Nella realtà invece abbiamo il cuore colmo di invidia (meglio loro che noi, morte tua vita mia le frasi più gettonate) e pregiudizi.
Goccia dopo goccia siamo diventati egoisti dove le persone che si interessano al prossimo e che sanno abbracciarsi con sincerità ed ascoltare le parole di conforto di un proprio simile diventano dei semplici “sfigati”.
Fermiamoci un istante: osserviamoci, impariamo a cogliere i grandi vuoti e le paure della nostra esistenza che con argomenti futili, ci creiamo ogni giorno. Nonostante siamo tutti social ci stiamo perdendo di vista, stiamo perdendo di vista il nostro essere umani. L’uomo è dotato di intelligenza e quindi può cambiare ma dobbiamo iniziare subito da chi ci sta accanto, con un gesto di altruismo, d’affetto, di comprensione vero, reale e non una frase ad effetto buttata lì nascosta dietro lo schermo di un computer.
Le persone devono essere contagiate di amore, il più semplice segreto per una vita felice, così banale che spesso ce ne dimentichiamo. Diffondiamo piccole azioni positive un po’ alla volta e invertiamo la rotta, viaggiamo verso un futuro migliore insieme
e ricorda, si dico a te che non vuoi cambiare: quel bel vestito che hai non può nascondere il putrido che hai dentro…
Gianluca Boffetti