n un modo o nell’altro, tutti soffriamo. Tutti siamo nella stessa barca, anche la folla che se ne va ridendo spensieratamente soffre. Le persone cercano di nascondere la loro sofferenza bevendo e scherzando, ma non passa.
Chi soffre? I genitori di un figliolo o di una figliola prodiga. Milioni di genitori sono stati profondamente feriti da figli che hanno rigettato i loro consigli amorevoli ed ora sono nel dolore per gli inganni e la delinquenza di questi figli un tempo teneri e buoni. Le vittime di famiglie smembrate soffrono. Soffre la moglie abbandonata dal marito per un’altra donna; soffre il marito che ha perso l’amore di sua moglie; soffrono i figli che hanno perso il loro senso di sicurezza. Altri soffrono per malattie: cancro, problemi di cuore e una miriade di altri malanni. Sentirsi dire da un dottore: “Lei ha un cancro e può morire” deve essere terrificante, eppure fra quanti leggono queste righe molti hanno sperimentato questo dolore e questa agonia. Gli innamorati si lasciano calpestando quello che una volta era un bellissimo rapporto e ciò che rimane è il cuore spezzato, ferito. E che dire dei disoccupati? Degli scoraggiati davanti al crollo dei loro progetti? E i segregati? I prigionieri? Gli omosessuali? Gli alcolizzati? E’ vero! In un modo o nell’altro stiamo tutti soffrendo; ogni individuo sulla terra porta il proprio fardello di dolore e di sofferenza.
David Wilkerson
Un grazie a Gabriella Masoni