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PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE: AMBIENTE E SANITÁ

Sempre più spesso si sente parlare di “prevenzione” ed esistono alcune figure professionali, come il medico del lavoro, preposte ad occuparsi di tutto ciò che contribuisce a causare infortuni, malattie e disabilità correlati all’attività dei lavoratori e al loro luogo di lavoro o all’ambiente della comunità.

Sono sempre necessarie attività di formazione (come programmi di salute e benessere) che facciano chiarezza su tali argomenti e promuovano lo screening per la diagnosi precoce o il trattamento tempestivo di malattie. Le malattie e gli infortuni più comuni trattati sul posto di lavoro sono: lacerazioni, tendiniti, dermatiti da contatto, asma, stress e perdita dell’udito indotta da rumore. Talvolta, le malattie dovute a sostanze presenti nell’ambiente causano sintomi comuni a molte malattie. Ad esempio, l’esposizione al monossido di carbonio può causare sintomi simili a quelli di un’infezione virale, come cefalea, nausea e vomito.
Il medico verifica, oltre a sintomi clinici legati al paziente, anche la presenza di uno o più dei seguenti tipi di pericoli:
• Contaminanti atmosferici (come polveri e fumi)
• Pericoli di natura chimica (come amianto, emissioni di motori diesel o a benzina, formaldeide e piombo)
• Pericoli di natura biologica (come batteri o virus)
• Pericoli di natura fisica (come radiazioni, temperature estreme, rumore e vibrazioni)
• Pericoli di natura ergonomica (come movimenti per sollevare e raggiungere oggetti e movimenti ripetitivi)

Il medico, quindi, parla con il datore di lavoro su come ridurre i potenziali rischi per i lavoratori. Il modo più efficace per ridurre il rischio è rimuovere completamente il pericolo dal luogo di lavoro. Se ciò non è possibile, l’elemento che genera il rischio potrebbe essere sostituito con uno meno pericoloso che preveda misure di sicurezza aggiuntive. Altre strategie meno efficaci sono l’isolamento di un processo o un macchinario dal lavoratore e la modifica del modo in cui il lavoratore interagisce con il pericolo attraverso il miglioramento della formazione e delle procedure (uso costante e corretto dei dispositivi di protezione individuale) o la limitazione del tempo totale di esposizione del lavoratore al pericolo.

A cura delle Dottoresse Silvia Bolognini e Chiara Ticozzi
Per domande e curiosità non esitate a contattarci all’indirizzo mail: allascopertadellascienza@gmail.com

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