Per il mio lavoro di Addetto Stampa ho la possibilità di conoscere e di intervistare artisti a tuttotondo, grandi personalità, imprenditori e scrittori, ma riuscire a scambiare quattro chiacchiere con un poeta è davvero dura, per non dire impossibile!
Ma lo è per due semplici motivi: in primis perché i poeti sono sovente persone alquanto chiuse e riservate, quindi non particolarmente predisposti ad apparire, che preferiscono di gran lunga donare a sé stessi e ai loro lettori i loro pensieri, i loro sentimenti e le loro emozioni in poche, pochissime parole in versi, piuttosto che parlare a lungo di sé.
E in secundis perché oggigiorno ne esistono davvero molto pochi.
Ma perché non si ama più scrivere in versi?
Eppure sui Social, Facebook in primis, trovano sempre più spazio in post che fanno trapelare una certa sensibilità. Dunque perché non dare alle stampe poesie? Molti addetti ai lavori nel settore dell’Editoria mi hanno confidato che la Poesia oggi non funziona perché non vende, dunque l’Arte, anche quella poetica, perché di arte vera e propria si tratta, sarebbe qualcosa di strettamente commerciale?
Ma visto che non è “commerciabile”, in poche parole perché non vende, gli editori non sono interessati a pubblicare sillogi. Che peccato!
Di contro i poeti, visto questa decisione da parte del mondo dell’Editoria, decidono di tenere i loro componimenti poetici, perché se uno è poeta nell’animo non può fare a meno di scrivere, nei loro cassetti, e dedicarsi ad altri testi di prosa.
Io non ho mai smesso di scrivere poesie, sebbene negli ultimi anni abbia diminuito il tempo da dedicare all’Ars Poetica, perché credo che solo e soltanto la Poesia sia in grado di esprimere al meglio e in profondità la vera Laura. E voi, cari lettori e care lettrici, amate la Poesia? Non vedo l’ora di leggere i vostri nuovi componimenti, che sovente trovano spazio nella “nostra” bella rivista.
Laura Gorini