Il Ministero delle Finanze ha aggiornato i dati relativi all’Osservatorio sulle Partite IVA, con il quale fornisce mensilmente informazioni di natura economico-fiscale basate sull’elaborazione tempestiva dei dati dell’Anagrafe Tributaria. Con riferimento al mese di ottobre, il MEF ha rilevato l’apertura di 45.045 nuove Partite IVA, pari al +10,55% rispetto al mese precedente e al -5,4% rispetto ad ottobre 2012.
Natura giuridica
Ad aprire il maggior numero di Partite IVA sono state le persone fisiche (72,4%, pari al -20% rispetto al 2012), le società di capitali sfiorano sono state il 21%. Le persone fisiche che aprono una partita IVA sono principalmente uomini (63,4%) con meno di 35 anni, in quasi la metà dei casi, mentre i 36-50enni hanno aperto solo un terzo delle Partite IVA intestate ad una persona fisica. Le aperture da parte di 65enni sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al 2012, mente quelle intestate ai più giovani hanno subito un calo.
Ripartizione territoriale
Al Nord si localizza la maggior parte delle aperture, pari al 41,8% contro il 22,8% del Centro ed il 35,3% del Sud e delle Isole. La maggiore flessione di aperture di Partite IVA rispetto allo scorso anno si registra nel Centro-Sud e più in particolare in Basilicata, Abruzzo, Molise, Umbria e Calabria. Cresce invece il numero di nuove Partite IVA localizzate nella Provincia di Trento e in alcune delle Regioni settentrionali.
Divisione settoriale
Dal punto di vista della classificazione per settore produttivo, crescono soprattutto le Partite IVA del commercio (26,4% del totale), le attività professionali rappresentano il 12%, mentre le Partite IVA del settore edilizio il 9,6%. Analizzando l’andamento delle nuove Partite IVA rispetto all’ottobre 2012, risultano in aumento, seppur contenuto, i servizi di comunicazione e attività finanziarie, mentre nell’istruzione, nelle attività artistiche ed immobiliari si evidenziano i cali più marcati.
Regime fiscale
Il 23,9% delle persone fisiche che hanno aperto una partita IVA, pari a 10.783 soggetti, hanno aderito al Regime dei Minimi, ovvero il regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni ed ai lavoratori in mobilità, applicabile per primi cinque anni di attività, che limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da IVA e IRAP.
Fonte pmi.it