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Osteoporosi ed Acidosi

Lo scheletro osseo è costituito da una matrice esterna compatta ed una interna dall’aspetto spugnoso e formato da una fitta trama di trabecole. Il sistema scheletrico costituisce la morfologia del corpo umano, garantendone il movimento. Lo scopo del nostro sistema scheletrico è di proteggere gli organi interni, impedendo che questi si danneggino in seguito ad urti eventuali. Inoltre il sistema scheletrico costituisce, dal punto vista metabolico, riserve di calcio  e di fosforo , necessarie a varie funzioni fisiologiche.  Per definizione l’osteoporosi è una patologia in cui lo scheletro osseo di un individuo, donna oppure uomo che sia, tende a perdere in termini di massa e di resistenza, indebolendosi nella sua struttura di base predisponendo cosi a rotture più o meno serie. Alcuni studi  hanno dimostrato esserci una correlazione tra dieta (errata) ed insorgenza di osteoporosi, soprattutto sulla popolazione femminile. Infatti una dieta sbilanciata, troppo ricca in carboidrati e in proteine e scarsa come assunzione di fibre, può provocare quel fenomeno metabolico noto come “acidosi metabolica”. Per acidosi metabolica si intende una condizione organica in cui le sostanze di scarto (altrimenti dette anche tossine metaboliche), generate dal nostro metabolismo, si accumulano e vengono veicolate ed espulse attraverso gli organi emuntori: intestino, reni, polmoni ed infine cute. Nel caso in cui queste tossine siano di natura – particolarmente –  acida l’organismo mette in funzione determinate vie di neutralizzazione ed eliminazione, mantenendo così un equilibrio acido-base. Nel caso in cui ci sia una sovra produzione di sostanze acide il copro umano fatica a gestire questa presenza massiccia e tende a veicolare l’eccesso di queste tossine acide verso il tessuto connettivo (tessuto atto  a mettere in comunicazione organi tra di loro) e quindi a depositarle a ridosso degli organi. Maggiore è l’accumulo tossinico a carico dei vari organi, più insorgono vari sintomi specifici che vanno da organo ad organo. Queste tossine acide rimangono depositate in queste sedi fino a quando l’organismo interviene neutralizzandole mediante sistemi tampone. Si instaura così uno stato di acidosi metabolica lenta, partendo come acidosi tissutale. Spesso non è evidente questa condizione, poiché il PH ematico rimane nei valori fisiologici; così come il PH urinario non va ad indicare un eccesso di carico tossinico acido presente. Sintomi che possono essere associati ad uno stato di possibile acidosi metabolica (e tissutale quindi)  sono i seguenti: stanchezza cronica; sonnolenza; irritabilità umorale; crampi muscolari e dolori articolari; infiammazioni continue e recidivanti; squilibrio della flora intestinale; ritenzione idrica ed osteopenia, fino ad insorgenza di osteoporosi. In caso di acidosi tissutale l’organismo, come detto sopra, attua meccanismi di neutralizzazione; uno di questi risiede nella liberazione di minerali di calcio da parte dell’osso, con lo scopo di tamponare l’acidosi. Se però lo stato di acidosi persiste per lunghi periodi oppure le cause che hanno scatenato questa situazione anomala si protraggono nel tempo, la struttura calcica delle ossa inizia a perdere in consistenza, instaurando quella che viene definita come osteopenia, ovvero carenza di calcio nelle ossa, con conseguente indebolimento delle stesse. Il ruolo dell’alimentazione è in prima linea, poiché una corretta alimentazione consente di intervenire riequilibrando lo stato di acidosi. Tra i fattori scatenanti dell’acidosi infatti troviamo: lo stress; eccessiva sedentarietà, unita ad alimentazione monotona e ripetitiva; intensa attività sportiva non supportata con alimentazione adeguata; uso smodato e protratto di farmaci; etc..Piccoli segni di acidosi tissutale possono essere evidenziati anche dallo stato di sudorazione, soggetti appartenenti a questa categoria infatti tendono a sudare molto e ad avere odore particolarmente forte (quasi a richiamare l’odore del dado da cucina, ricco di glutammato), presentano anche cute arrossata con escoriazioni. In caso quindi di acidosi si consiglia di correggere immediatamente le abitudini alimentari, cercando di riequilibrare l’assunzione giornaliera di carboidrati grassi e proteine.
Noi Biologi Nutrizionisti non consigliamo mai di eliminare alimenti, ma di redistribuirli lungo la giornata in un modo più consono. Se ad esempio si assumono troppi carboidrati e proteine lungo la giornata, viene consigliato di limitare (non eliminare!!) le porzioni di entrambi e di affiancare verdura in abbondanza ad ogni pasto. Inoltre si consiglia di consumare verdura di diverso tipo tra il pasto del pranzo e della cena all’interno della stessa giornata. Si cerca così di rendere l’alimentazione il più dinamica possibile. Lo stesso accorgimento va applicato per il consumo di frutta, consigliando di mangiare almeno un frutto a metà mattina ed uno a metà pomeriggio e sempre di tipo diverso. E’ consigliato anche un buon livello di idratazione, ovviamente, prediligendo consumo di acqua naturale ed eliminando/limitando quello di bibite zuccherate ed addizionate di fruttosio etc.. Spesso mi viene chiesta opinione su uso e consumo di centrifugati ed estrazioni di frutta e/o verdura; penso che siano molto convenienti come valore aggiuntivo ad una dieta dinamica e variata. Tuttavia non reputo che queste bevande naturali siano da considerarsi come sostitutive al consumo di frutta e verdura. Infatti strumenti meccanici come centrifughe ed estrattori (ora molto di moda) creano queste bibite salutari, rendendole di più facile consumo, ma riduttive rispetto al frutto integro. Quindi..si a bevande naturali, senza aggiunta di additivi chimici (stevia; fruttosio; etc..), ma in supplemento ad una corretta alimentazione e ad un buon livello idrico giornaliero.
Dott.ssa Paola Lanfranchi
Biologa Nutrizionista

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