Guardavo un prato vasto, verdeggiante che oscillava sotto le carezze del vento. L’erba cresceva rigogliosa, florida, lussureggiante. Solo quella, vicino ad un ammasso roccioso era ingiallita, sottile e debole. E’ facile vivere liberamente, senza preoccupazioni, felicemente, quando brilla il sole, quando il cielo è sereno e azzurro, il tempo-calmo e silenzioso e guardare con disprezzo gli altri, quelli che hanno scelto la vicinanza della roccia. La roccia vuole sacrifici e non promette una vita spensierata senza fine. A volte schiaccia una radice cresciuta storta o un rametto che si protende in direzione sbagliata. Ma quando si sente il chiasso della tosaerba la situazione cambia. I primi di cadere sono loro, quelli, che si sono sentiti sempre liberi da ogni restrizione. E’ strana la nostra percezione ed interpretazione della nozione di libertà per coloro che hanno sempre vissuto pieni di sè. E gli altri? Loro rimangono. Perché la restrizione si è trasformata in opportunità, la barriera in sostegno, il ponte sopra l’abisso che li hanno salvati.
