Le moto a propulsione elettrica prendono sempre più piede, soprattutto nel fuoristrada,
dove l’impatto ecologico è più sentito e criticato. Tra le proposte più innovative,
un’enduro italiana a trazione integrale e una trial in versione racing e moto alpinismo.
Ma ci sono anche moto da cross, rally, motard…
“BIKER ECOLOGISTI! BRAVI!”
Praticare il fuoristrada, in certe zone d’Italia più che in altre, sta diventando un’impresa difficile per via di divieti ogni giorno più severi e restrittivi. Il sentimento ecologista porta molti non-motociclisti a vedere le offroad come deturpatrici dell’ambiente tout court. Prima di appendere il casco al chiodo e dedicarsi alla bicicletta (alcuni indicano nel mondo delle e-bike una alternativa “legale” alla pratica del fuoristrada: ne abbiamo già parlato trattando di Bultaco e Fantic, magari ci torneremo sopra…), si potrebbe però prendere in considerazione la propulsione elettrica, che elimina due fattori che ci rendono odiosi agli occhi degli escursionisti pedestri: il rumore e i gas di scarico. Ricordiamo ancora quando, nell’estate del 2008, la Quantya ci invitò per un test della sua Evo1 in Svizzera, alle porte di Lugano. ”Dove pensano di andare a fare fuoristrada? Qui basta mettere una ruota su un’aiuola per rischiare il carcere a vita!”. Andammo nei boschi intorno al lago, che in quei giorni d’estate erano popolati da molti escursionisti.
Le moto erano silenziose, ma comunque lasciavamo segni del nostro passaggio sul terreno.
Al primo incontro con alcuni gitanti con pedule e zainetto ci sentimmo colpevoli come un bambino colto con le dita nel vasetto della marmellata. Invece ci vennero incontro, ci sorrisero sereni e, appurato che si trattava di moto elettriche, ci fecero persino i complimenti: “Biker ecologisti! Bravi!”. Rimanemmo di sasso.
Che l’elettrico sia il grimaldello per farsi largo tra le coscienze ecologiste e continuare a praticare l’offroad in totale serenità?
PRO E CONTRO
L’idea del fuoristrada ecosostenibile – specialmente quello più turistico ed esplorativo – è stuzzicante. Rimangono dei limiti, però.
L’autonomia è il primo: la tecnologia applicata alle batterie agli ioni di litio sta facendo passi da gigante, ma per guidare oltre due ore di fila bisogna essere parsimoniosi con la manetta. E quando la carica è finita bisogna trovare una presa di corrente e attendere il doppio del tempo di quanto si è guidato prima di completare il “pieno”. Altra cosa: il prezzo. I costi dei pacchi batteria incidono molto sul listino e c’è ancora incertezza sulla loro durata, in termini di anni. Qui si possono aprire infinite discussioni di carattere economico ed ecologico (Cosa fare quando saranno da sostituire? Come smaltirle? Le fonti di energia pulita sono ancora poche e produrre elettricità significa comunque inquinare, non nei boschi, ma altrove sicuramente…). Ma non è questo lo spazio per discuterne.
Preferiamo invece metterci in sella e raccontarvi che cosa propone il mercato.
Molte Aziende si sono tuffate nel segmento della propulsione elettrica. Tra le proposte più innovative ci sono due mezzi che stuzzicano il nostro interesse: la italiana Armotia Due X, enduro con trazione integrale (presentata a Eicma 2016), e la Electric Motion, moto da trial disponibile anche in versione motoalpinismo.
Nicolò Codognola