Nei tempi di bambina
fervida era l’attesa
per l’arrivo della Santa.
Nel cuore, un mare desisideri
fra le dita, ondine increspate.
Notte magica avanzava lenta
nell’attesa di alba che s’attardava
dietro crocchi di sogni in fuga.
Carico il tavolo,
di doni, leccornie
mani ingorde, tastavano
assaggiavano, odoravano.
Madre, mia madre, sorrideva felice
gustava dolcetti, dai suoi occhi
rifulgeva luce nova
incanto e solerzia
le baciavano le gote.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste