Questo è nonno Assen. Ha 72 anni. Fisico per educazione, umano per nascita e senzatetto per costrizione. Il nonno Assen abita a Plovdiv, Bulgaria: è educato, da del Lei “e si toglie persino il cappello, si inchina leggermente alle donne che passano. Dice di non essere un mendicante ma un vagabondo. La differenza è enorme.
Stamattina, venendo in ufficio, ho trovato tre ragazzi del vicino liceo che prendevano a calci lo zaino del povero vecchio. La cosa più scioccante era che passavano decine di persone e tutte guardavano dall’altra parte, preferivano non disturbare la propria coscienza.
Dopo aver “premiato” il ragazzo più sfacciato con uno schiaffo sul collo, sono scappati tutti e tre, e ho sentito su di me epiteti e definizioni tali che non avrei mai nemmeno pensato esistessero. Ho rimesso il contenuto nello zaino di nonno Assen e gliel’ho consegnato, insieme a 5 euro piegati maldestramente. L’uomo mi guardò con gratitudine, ma poi disse:
“Cosa stai facendo, ragazzo? Prenditi i tuoi soldi. Cosa me ne faccio io di loro? Sei giovane, porterai una ragazza in pasticceria, gusterete una torta. Riderai insieme a lei, poi la bacerai. Tutte cose belle”. Poi il vecchio tirò fuori il suo portafoglio logoro, contò 50 centesimi e si avvicinò a un distributore automatico lì vicino, invitandomi a seguirlo. Nonno Assen comprò un caffè e me lo porse con mani tremanti. “Ecco, un modesto ringraziamento da tuo nonno Assen. Ricordalo con affetto.” Poi mi ha sorriso. Un sorriso che nessuno di noi può fare, un sorriso di un’anima pura.
Il vecchio tornò al suo posto, una panchina in una delle fermate dell’autobus vicine e continuò con la colazione. Ed io ho sentito un brivido lungo la schiena. Le persone giovani, pulite (solo nel corpo, ovviamente) e moderne non valevano un centesimo rispetto a nonno Assen. Erano tutto ciò che temevo, e lui era tutto ciò che volevo custodire nella mia anima.
Racconto dall’autore Anonimo
Ringraziamo Darina Naumova per avercelo inviato.
