I nonni sono una patrimonio prezioso, per i nipoti di ogni età: possono rapportarsi con quella tenerezza che non sempre il ruolo di genitori permette, regalano pazienza, complicità, tempo per ascoltare e tempo per raccontare vicissitudini della loro gioventù, esempi che valgono più di mille insegnamenti teorici. Tre dei miei nonni purtroppo sono mancati presto: il nonno paterno morì a soli 52 anni in un incidente stradale, molto prima che io nascessi; il nonno materno morì d’infarto quando avevo 3 anni; la nonna materna se ne andò a causa di un ictus 3 anni dopo e di lei ho solo vaghi ricordi.
L’unica nonna che mi ha visto crescere e della cui compagnia e affetto ho goduto per molti anni è stata la nonna paterna, che viveva in famiglia con noi. Ho bellissimi ricordi: ho dormito nel letto matrimoniale con lei fino a quando mi sono sposata, condividendo confidenze reciproche, discorsi che riaffiorano spesso nella mia mente. Piccolina, di corporatura minuta, con i capelli grigi raccolti in una crocchia ( èl cucagnì); vestita di nero anche d’estate e con le ciabatte( le söbre) anche in inverno, con la mantella invece del cappotto. Per anni l’ho vista seduta vicino alla finestra della cucina, con i piedi sullo sgabello, ai primi freddi con la borsa dell’acqua calda e poi con la “scaldina” con le braci tolte dalla stufa a legna. Sferruzzava senza sosta triangoli di coperte colorate da regalare a nipoti e pronipoti. In tutti quegli anni ho avuto modo anche di conoscerne i difetti: era un peperino, a volte un po’ invadente, man mano diventavo grande anche critica per come mi vestivo o mi pettinavo..ma queste erano piccolezze superabili, in confronto al legame che ci univa. Altrettanto indimenticabile è stata mia mamma, nel ruolo di nonna con i miei figli e gli altri nipoti: infatti tutti la ricordano in molte occasioni con grandissimo affetto e nostalgia. All’epoca di mia nonna non era ancora stata istituita la festa dei nonni, ma come per ogni festa dedicata a varie categorie di persone, l’affetto profondo che ci unisce a nonni, genitori, figli, ecc, è in realtà una ricorrenza quotidiana, un grazie infinito per chi ha la fortuna di averli accanto. La festa, al di là del lato puramente commerciale( fioristi, pasticceri, ecc..) è forse un incentivo per chi, dando magari per scontata la presenza dei nonni, non dà il giusto valore al tesoro d’amore che loro dispensano e al loro bisogno d’amore che è giusto contraccambiare, anche quando i nipoti diventano adulti. Un augurio soprattutto ai nonni soli,che vivono lontani dai loro familiari, o nelle case di riposo, che aspettano con ansia una visita, un abbraccio e non solo il 2 ottobre, ma ogni giorno!
Ornella Olfi