Sabato 8 febbraio ore 15,00 s’è tenuta una riunione organizzata dal Comitato NO ALLA DISCARICA SUL MONTE CASTRA ALMENNO S.S. – STROZZA per informare la popolazione di Almenno, del progetto presentato dalla Quarzifera Bergamasca. Quest’azienda privata vorrebbe trasformare la cava sita sul Monte Castra in discarica per lo stoccaggio di rifiuti “non pericolosi”.
Termine tutt’altro corretto, o meglio, presi singolarmente è così ma amalgamati nel sito montano in questione, diventerebbero un cancro minaccioso per tutta la valle Imagna e non solo!
Il progetto è stato spiegato benissimo dall’ing. Massimo Mazzoleni, ribadendo più volte che potrebbe anche essere valido, ma non certo in montagna, non certo in una valle: in una zona dove ruscelli, fonti sorgive e non solo vanno a sfociare nell’Imagna, a sua volta nel fiume Brembo, nell’Adda e via via arrivando chissà dove…
Il progetto della discarica è stato realizzato da ingegneri di Torino, che sicuramente conoscono molto bene il loro lavoro, ma non conoscono la nostra terra. Dopo la presentazione di Mauro Orlandini delle varie battaglie intraprese dalla nascita del comitato (estate 2013) fino ad oggi, seguita poi dalla spiegazione da parte dell’ingegnere, sono intervenuti dal pubblico i cittadini presenti, tra cui i rappresentanti del comitato contro le discariche di Treviglio e un rappresentante del comitato contro la discarica di amianto e cemento di Sedrina.
A seguire gli abitanti di Strozza e di Almenno che si sentono deturpati e mi ci metto anch’io in prima persona, di una parte della nostra terra, di un nostro bagaglio che ha reso questa zona ricca di piccoli imprenditori nel settore biologico, dalle cooperative di piccoli frutti, agli apicoltori, coltivatori, ma non solo… tutti noi amiamo la nostra terra ed avere una discarica a cielo aperto a 100-200 metri in linea d’aria o anche meno non credo piaccia a nessuno, soprattutto se NON NECESSARIA, come sottolineato da un intervento su l’Eco di Bergamo del 20 settembre dell’assessore Laura Terzi: in Regione Lombardia le discariche sono più che sufficienti per il fabbisogno della nostra regione e non solo.
Per fare una breve descrizione: l’azienda Quarzifera ha presentato il progetto nel 2012 e vorrebbe creare questa sorta di vasca riempendola con una montagna di rifiuti, alta ben 120 metri, che ci troveremmo sulle nostre teste. Una montagna di oltre 1.650.000 mq di rifiuti, avanzi industriali, terre provenienti da trattamenti vari, tutto quanto ben illustrato nell’allegato I del progetto con un elenco di codici C.E.R. da far rabbrividire soprattutto quello denominato “rifiuti vari diversi da quelli elencati in precedenza”: e cioè??
Per riempire una simile area quanto tempo ci vuole? Sono stati stimati 56 autotreni in andata e 56 in ritorno per le nostre strade ogni giorno per ben 10 anni… a questi si devono poi aggiungere altri mezzi che giornalmente (ci si augura) preleverebbero i liquami venutisi a creare e che verrebbero raccolti da tubi posti al di sotto della suddetta montagna..
Per chi volesse addentrarsi nella lettura del progetto alla pag. 256 c’è anche il capitolo SALUTE… già, hanno proprio pensato a tutto, tanto non ci sono loro qui.. è la nostra salute!
Vi voglio raccontare un aneddoto che mi ha visto protagonista in passato: abitando ad Almenno S.S. i miei nonni hanno una casa con terreno dove coltiviamo da sempre la vite, alberi da frutta, seminiamo verdura, inoltre avevando anche conigli e galline, abbiamo ricavato un angolo del nostro orto alla raccolta dei rifiuti biodegradabili, degli escrementi degli animali da cortile, oltre a fieno, paglia, foglie e vie dicendo… con un’area di circa 5 mq. Insomma, alcune volte dei passanti che mi vedevano lavorare nel campo storcevano il naso, altri, i più arditi dicevano “certo che l’è mia prope intelligente met ol rut che visi ala strada…”
Ah si??? Beh, adesso si dovrebbe porre la stessa domanda a questi signori di Torino: vi sembra intelligente una simile proposta o avete solo degli interessi a noi sconosciuti???
Il nostro fare biologico, il nostro turismo basato sul romanico, la valutazione delle nostre case, la salute dei nostri figli, dei nostri nipoti e pronipoti ha un prezzo? Ma qualcuno ci pensa?
Credo proprio che se non ci mettiamo in prima linea a portare avanti questa cosa non lo fa nessun altro, quindi la domanda che si ripeteva durante la riunione è stata: NOI, CITTADINI, COSA POSSIAMO FARE? Stare al fianco del comitato NO ALLA DISCARICA, loro hanno già fatto tanto, ma insieme possiamo fare molto di più per NOI TUTTI!
Iscrivetevi senza timore per poter dire la vostra e difendere la nostra terra:
https://www.facebook.com/pages/No-alla-discarica-Almenno-SS/466917816738256?fref=ts
A questo indirizzo invece è ben visibile a tutti il progetto della Quarzifera:
http://silvia.regione.lombardia.it/silvia/jsp/schede/schedaSintesi.jsf?idProcedura=030400000006&titolo=Agenda+V.I.A.+Provinciali&osservazioni=si&aggreg=PRO
Chiudo con una frase che continua a rimbalzarmi nella testa da sabato, detta e più volte ripresa dall’ing. Mazzoleni: lo studio degli eventi è qualcosa che si deve fare per evitare danni e catastrofi, ma è un qualcosa che non si può evitare al 100%. Si studia per fare in modo che le strutture reggano il più a lungo possibile, che il cemento resista per centinaia d’anni, i materiali sono sempre più resistenti e duraturi, ma NULLA è PER SEMPRE, e ahimé, noi magari annuseremo odori sgradevoli, i nostri figli moriranno di tumori, i nostri nipoti nasceranno??? In questo modo non si recupera la cava del Monte Castra, ma si va a deturpare un intero territorio! I comuni di Strozza e Almenno S.S. direttamente interessati come si sono posizionati: Almenno non ha preso posizione, il sindaco ha detto che la decisione finale sarà presa tramite referendum, si… crediamo ancora alle favole vero? Come a S.Omobono Imagna, dove tramite referendum i cittadini avevano deciso di non cambiare il nome al proprio paese ed infatti sapete come si chiama ora il paese??? S.Omobono Terme.
Basta esser presi per il sedere, la popolazione ringrazia!!!
Michele