Ebbene sì, sono passati 29 anni da quel giorno… Era il 31 gennaio, quando conobbi di persona Adriano Celentano. Quella sera ero emozionato come non mai; per me si trattava di un sogno che si stava realizzando visto e considerato che da quando avevo 14 anni, Celentano era diventato il mio idolo.
“Idolo” forse, è una parola un po’ troppo grossa ma oggi si usa dire così della persona a cui ti ispiri, a cui cerchi di somigliare.
Ma torniamo a quella sera …
Dopo attimi di trepidazione, lui arriva (eravamo una quarantina ad attenderlo) e con la sua classica ironia ci diede il benvenuto.
Rimase più di due ore con noi, trascorse a chiacchierare sui fatti della vita quali l’amore, l’amicizia, l’ecologia, la solidarietà, la violenza e così via. Ebbi modo, in quell’arco di tempo di discutere con lui e mentre gli parlavo non mi sembrava vero.
Nella mia testa mi ostinavo a dire “E’ lì, di fronte a me, mi sta parlando, mi sta ascoltando ..” ma continuavo a non credere a ciò che stava avvenendo. In quell’occasione fece anche molte battute alla sua maniera che fecero ridere tutti, dopodiché, al termine della serata, si mise a cantare una canzone favolosa e famosa dal titolo: “Pregherò’”.
Al termine della canzone ci chiamò tutti quanti ad uno ad uno per fare una fotografia con lui e per ricevere l’autografo dopodiché se ne andò e mentre si avviava verso l’auto che l’avrebbe riportato a casa, mi prese un velo di tristezza e pensai: “Probabilmente sarà l’ultima volta che lo vedrò dal vivo” e così, tutto ad un tratto, mi avvicinai a lui, Adriano mi guardò e mi strinse la mano dicendomi: “Tanti auguri per tutto, e continua così …”
Forse è stato il momento più bello della serata, e deve essere stato proprio bello se sono qui a parlarne a distanza di tanti anni. La soddisfazione più grande però, è stata quella di aver visto Adriano come l’avevo sempre immaginato: simpatico, sensibile e soprattutto umile.
Sono felice di avere un punto di riferimento così, perché mi ha insegnato, ascoltando le sue canzoni, tante cose della vita e forse è anche grazie a lui se ho fondato questa rivista tanto amata dalla gente. GRAZIE ADRIANO!!!
Tornando a noi, voglio dirvi che ho raccontato questo episodio per un motivo ben preciso.
Oggigiorno quasi tutti i giovani si ispirano a degli idoli ma il guaio è che buona parte di essi sono negativi.
Idoli che si drogano, che fanno delle loro canzoni pure e vere trasgressioni, idoli che con i loro comportamenti incitano la violenza nei giovani. Questa è sicuramente una causa del perché c’è tanta violenza nel mondo.
Anche se si può benissimo vivere senza idoli, almeno noi giovani dovremmo sceglierli positivi, che ci inducano a vivere la vita nel modo più coerente possibile.
Eppure ce ne sono molti di cantanti positivi…
Quello che vi voglio dire, in poche parole, è che uno può dirmi che quel tale gruppo fa delle belle canzoni ma non può dirmi che i cantanti sono degli esempi da seguire se questi si drogano o si ubriacano nei camerini al termine di ogni concerto.
Insomma, se potessi fare un appello a tutti i cantanti (visto che loro riescono ad avere molti giovani come fans) chiederei loro di diventare delle brave persone, degli esempi positivi per i giovani, in modo che, grazie al loro modo di comportarsi, potrebbero indurre molti ragazzi a riprendere la retta via, quella via del bene che ormai si sta oscurando.
Gianluca Boffetti