“Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro; finisce negli occhi di chi lo guarda”
(Alberto Sughi)
Ha riscosso un meritato successo la mostra “La nostra terra”, dell’amico pittore Danilo Este, all’Auditorium della BCC dell’AgroBresciano di Ghedi, inserita nell’ambito del progetto “Arkè: i 4elementi- Terra” curata dall’associazione culturale Nexus. Este, nativo di Montichiari ma ghedese di adozione dall’età di 6 anni, ha all’attivo una carriera artistica, molto apprezzata dai critici, per la gioia di colori espressa nelle sue opere.
Una cinquantina quelle esposte in questa mostra, in un percorso che illustra la campagna bresciana dove lui ha vissuto e vive tuttora, rappresentata nelle varie stagioni; la vita contadina in questi luoghi; vari aspetti di quotidianità ambientate tra cascine di tempo fa e scorci del centro città di Ghedi.
Mi sono sentita molto in sintonia con l’autore: l’amore per la natura, per ricordi ed emozioni che traspaiono intense dai suoi quadri, sono sentimenti che cerco anch’io di trasmettere con i miei versi. Per questo mi identifico in molti dei suoi quadri.
Sfumature che rendono reali ogni soggetto e paesaggio, che avvolgono i sensi di chi le ammira, tra bellezze naturali, alcune purtroppo scomparse (come per es. alcune sorgive); lavori manuali di contadini e momenti di semplici passatempi di una volta, molto significativi.
Paesaggi ghedesi simili a tanti altri della bassa bresciana, colti con amore percepibile dalla delicatezza di colori, seppur a tratti vivaci, ma sempre dai toni gradevoli, o misteriosi ed evanescenti negli scorci notturni, dall’effetto molto reale.
Per questo ci si ritrova, quasi come se guardando le tele si facesse parte del quadro stesso. Sensibilità molto profonda, amore per la propria terra, per il patrimonio paesaggistico e culturale da tramandare, questo esprimono le opere di Danilo Este, persona schiva che supera la sua riservatezza dipingendo con talento.
Ornella Olfi
