La notizia non è stata diffusa su larga scala, come ci si aspetterebbe normalmente per una scoperta di questo genere; ma il ritrovamento di una misteriosa formazione circolare sul fondo del Mar Baltico sta facendo discutere da mesi scienziati e appassionati. Il team svedese e finlandese Ocean Explorer ha scoperto, all’inizio di quest’anno, un oggetto di forma circolare a circa 80 metri di profondità nel Mar Baltico. Inizialmente si trattava soltanto di immagini sul sonar, ma una recente spedizione si è spinta sul fondale per riprendere direttamente ciò che tutti stavano aspettando di vedere con impazienza.
“Faccio questo lavoro da quasi 20 anni e ne ho viste di cose sul fondale, ma niente del genere” dice Peter Lindberg, leader della spedizione. “Siamo stati in mare per nove giorni, ed eravamo stanchi e sulla via di casa, ma abbiamo fatto un’ultima sortita con il sonar e questa cosa è apparsa sullo schermo”.
Il team Ocean Explorer ha rilasciato altre immagini sull’oggetto, e un video che mostra non soltanto un disco-cupola del diametro di 60 metri, ma anche una scia sul fondale che parte da esso e si allunga per quasi 400 metri, oltre ad un’altra struttura circolare a 200 metri di distanza. Quella che è stata definita “anomalia del Baltico” emerge dal fondale per 3-4 metri, e si trova vicino a piccole formazioni di roccia che somigliano incredibilmente a fuochi da campo. “Non posso spiegare quello che ho visto, mi sono immerso per avere delle risposte, ma sono riemerso con altre domande” sostiene Stefan Hogeborn, membro della spedizione.
“All’inizio pensavamo che si trattasse soltanto di roccia, ma c’era altro. E dato che non è mai stata registrata attività vulcanica nel Mar Baltico, la scoperta si è fatta ancora più strana. Possiamo solo speculare, da non scienziati, come questa struttura possa essersi formata naturalmente, ma questa è la cosa più strana che abbia mai visto durante la mia carriera di sommozzatore professionista” spiega Lindberg. Purtroppo, le immagini non sono dotate di un qualsiasi rapporto di scala, per cui non è semplice confermare le dimensioni degli oggetti ritratti. Ma ciò che si vede non sembrerebbe essere un artefatto computerizzato, e la notizia si è meritata qualche articolo su diverse testate giornalistiche internazionali. Ora come ora non è possibile stabilire se la struttura a forma di cupola sia di origine geologica o artificiale, ma le speculazioni sono già al galoppo. C’è chi parla di “Millennium Falcon” spaziale, tirando in ballo l’onnipresente ipotesi aliena, e chi invece di bunker sovietico segreto. Una delle ipotesi più interessanti nate nel gennaio del 2012 riguardava un tipo di nave progettato nel XIX° secolo da un certo Andrey Popov: ideò e realizzò due navi, la “Novgorod” e la “Contrammiraglio Popov”, di forma circolare, con l’obiettivo di renderle piattaforme stabili per l’artiglieria. Le navi circolari di Popov furono un fallimento colossale, tanto da essere considerate tra le peggiori imbarcazioni della storia della marina militare.
“Le informazioni che abbiamo dicono che la più grande di queste navi avesse un diametro approssimativo di 35-37 metri” spiegò Lindberg in una e-mail alla ABC News. “Il disco [che abbiamo scoperto] ha un diametro di 55-60 metri. Ovviamente c’è la possibilità che i Russi abbiano costruito una nave circolare più grossa, rimasta sconosciuta fino ad oggi. Se fosse questo il caso, avremmo una spiegazione. Credo, invece, che sia più probabile che si tratti di un fenomeno naturale e non di una nave simile alla Novgorod, ma è solo la mia opinione”. L’ipotesi Novgorod è stata recentemente smentita dalle immagini scattate dai sommozzatori. Immagini che, oltre a mostrare una struttura apparentemente simile al cemento, hanno consentito di individuare anche un buco di forma ovale sulla cima della cupola.
Cosa si cela, quindi, sul fondale del Baltico? La realtà dei fatti sarà sempre e comunque difficile da stabilire a meno che la ricerca non venga svolta con criteri e metodologie severamente scientifici. Criteri che, nel caso si trattasse davvero di un ritrovamento capace di sconvolgere la storia dell’uomo, contribuirebbero a rendere tutto credibile e verificabile.
Per quanto riguarda la credibilità della missione stessa, c’è chi ha motivi per ritenere l’intera spedizione un’abile trovata pubblicitaria, dato che di scienza si sente parlare poco. La Ocean Explorer si occupa del recupero di relitti di navi antiche e recenti; anche se ha ottenuto parecchio successo negli ultimi anni, la sua occupazione principale non è quella di fare scienza, ma ottenere denaro e pubblicità per finanziare la successiva spedizione di recupero. C’e chi, invece, per motivi altrettanto validi, crede che il Baltico possa riservare sorprese sconvolgenti, e che questa recente scoperta rappresenti soltanto la cima dell’iceberg. Solo pazienza, serietà e metodo potranno condurci alla spiegazione dell’anomalia del Baltico, che si tratti dell’ennesima bufala o di una scoperta rivoluzionaria.
Fonte: ditadifulmine.it