Abbiamo incontrato Mignosi Francesco e Acunzo Vittorio, cantante degli anni ‘80, attualmente conduce un programma televisivo dal titolo “Taigher show” dove intervista personaggi vari del mondo dello spettacolo, moda e cinema e trasmette su una emittente privata. Entrambi sono i creatori del talent “Fattore K” nonché direttori artistici e organizzatori del programma.
Partiamo dal principio: com’è nata l’idea di creare un talent musicale come «Fattore K»?
L’idea di Fattore K è nata da Francesco Mignosi e Vittorio Acunzo, per dare un’opportunità a chi ha sempre avuto la passione del canto, ma non ha mai avuto la possibilità di studiare. Quindi, grazie all’aiuto di coach, il concorrente poteva perfezionare e conoscere alcune tecniche di canto.
La manifestazione è organizzata dall’associazione Aido col patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Comun Nuovo: ciò rende il programma ancor più prestigioso. Ma quali sono state le prime mosse per creare la programmazione di Fattore K? Quali ostacoli avete superato e quali opportunità avete coltivato?
Fattore K è nato nel periodo del Lock-down e l’unico modo per riprendere i nostri spazi artistici è stato quello dei provini on-line, per stimolare le persone a riprendere un contatto sociale.
Le selezioni sono state effettuate tramite i social, fino ad arrivare alla preparazione dei concorrenti scelti per la finale che si è svolta dal vivo il 25 settembre 2021 presso l’Area Feste di Comun Nuovo. Non è stato facile organizzare un evento live, viste tutte le restrizioni per il COVID che sono state rispettate. Il nostro impegno ha avuto un riscontro positivo da parte dell’Amministrazione comunale, grazie anche all’aiuto di volontari dell’associazione Aido e di professionisti nel settore musicale che hanno collaborato in maniera gratuita.
Cosa vi ha guidato nella scelta dei partecipanti di questa edizione? Quali criteri? Esiste un filo conduttore?
Premesso che non vi sono limiti di età per partecipare a Fattore K, durante i vari provini, si è preso in considerazione la preparazione, la presenza scenica e la scelta del brano, dando consigli utili per migliorare la performance e potersi esibire su un palco in modo professionale.
Non abbiamo seguito un unico filo conduttore, poiché è stata data la possibilità al concorrente di avere ampia scelta sui brani, che toccano tutti i generi musicali (blues, rock, pop, etc.)
Nei vari casting, anche delle precedenti edizioni, la maggioranza è rappresentata da artisti giovani? I partecipanti si presentano con più cover o brani inediti?
In prevalenza, si sono presentati giovani, nelle selezioni, proponendo sia cover (soprattutto di brani inglesi) che brani inediti.
Sulla base della sua esperienza come Direttore Artistico ma anche di spettatore, come ha visto evolvere la musica in Italia e nel panorama internazionale?
VITTORIO: ho notato che c’è sempre un ricambio generazionale artistico e quindi nuovi generi musicali. Oggi la tecnologia e la commercializzazione fanno da padrone in questo campo.
Si è persa la creatività, la fantasia e soprattutto la vera musica. L’artista italiano difficilmente riesce ad imporsi all’estero, tranne rare eccezioni. La musica internazionale viene invece accolta in Italia a braccia aperte.
FRANCESCO: da direttore artistico ho sempre constatato che il concorrente tende sempre a presentare dei brani classici alle selezioni di un concorso canoro, anche se quest’anno abbiamo avuto l’occasione di ascoltare ragazzi che hanno presentato brani rap sia cover che inediti. Al giorno d’oggi si tende ad utilizzare Autotune ed Harmonizer, il cui uso smodato porta ad un ascolto poco piacevole, perché a mio avviso preclude la naturalezza della voce.
Cosa la affascina e cosa vi infastidisce della musica di oggi?
VITTORIO: mi affascina della musica di oggi che si osa molto di più nel pensiero, nel porsi con più convinzione, senza tabù o imposizioni di un tempo. Mi infastidisce la volgarità ad uso gratuito. Soprattutto nel linguaggio un artista si deve rendere conto che è pur sempre un modello, un esempio, che arriva a tutti.
FRANCESCO: oggi grazie ai social riesci a diffondere la tua musica in maniera globale, abbattendo confini e tabù. Mi piace l’utilizzo di strumenti synth, riuscendo anche a comporla da un computer. Non sopporto invece il fatto che si sfrutti solo un genere musicale per arrivare ad uno status.
Cosa bisogna fare per diffondere maggiormente la cultura della musica originale in Italia?
Bisognerebbe iniziare in giovane età, dalle scuole, dove un insegnante qualificato in un paio di ore settimanali possa stimolare meglio la cultura della musica e non si trovi relegato ad insegnare soltanto poche nozioni.
Per puntare sui giovani artisti, ci vuole più amore o più coraggio?
Entrambe le cose, ci vuole amore per quello che fai ed il coraggio di rischiare.
Qualche altro obiettivo su cui avete intenzione di lavorare negli anni a venire?
Vogliamo dare più spazio a nuovi autori per brani inediti. Inoltre abbiamo già progetti che toccano altri campi nel mondo dello spettacolo.
Cosa è cambiato nel tuo lavoro dall’inizio della tua carriera fino ad ora?
VITTORIO: Il bagaglio professionale, fatto di anni di esperienza. In futuro farò scelte più ponderate in progetti che mi coinvolgono.
Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un artista?
Attraverso tutte le piattaforme social e web si può raggiungere tutto il mondo e farsi conoscere nell’immediato, raggiungendo numeri di contatto strabilianti, con conseguente aumento di popolarità. Questi fenomeni però portano a valutare un artista maggiormente in base alle visualizzazioni, non considerando conoscenze musicali o formazioni artistiche.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro della musica?
Che si dia più spazio alla musica e non ai profitti che ne derivino. Solo così la musica avrà un futuro, senza che l’artista debba dirigersi verso dei generi obbligati dalla moda per farsi conoscere.
Sono previste delle novità nella prossima edizione che partirà a breve?
Puntiamo innanzitutto sul poter offrire una borsa di studio, al fine di frequentare una scuola per perfezionare il proprio percorso artistico. La finale sarà in diretta streaming.
Come vi immaginate Fattore K tra dieci anni?
Immaginiamo Fattore K che possa diventare un talent di interesse nazionale ed internazionale, che coinvolga cantanti, discografici e produttori di alto livello.
Per fare il lavoro che avete fatto in questi anni, avete avuto bisogno di più amore o di coraggio?
Entrambi, aggiungendo passione e determinazione.
Ricordiamo ai nostri lettori i prossimi appuntamenti di “Fattore K”
SEMIFINALE:
18 SETTEMBRE 2022 DALLE 19:00 AL GASOLINE ROAD BAR DI CASTEGNATO
FINALE:
24 SETTEMBRE 2022 DALLE 20:00 AL CINETEATRO DI COMUN NUOVO
GRAN GALA’:
7 OTTOBRE 2022 DALLE 20:00 AL CINETEATRO DI STEZZANO
Gianluca Boffetti