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Matilde Matteucci lancia il suo nuovo progetto artistico e sociale

Il suo è un progetto artistico e sociale, un’autentica rivoluzione nel modo di interpretare e raccontare il corpo della donna. Matilde Matteucci, poliedrica artista nata a Torino 22 anni fa, è pronta a mettere in gioco tutta sé stessa nell’ambito della Red Art, un movimento artistico contemporaneo da lei creato per supportare e dare voce a tutte le donne che subiscono o hanno subito un qualsiasi tipo di violenza. Ecco perché, dal mese di ottobre, il suo corpo diverrà una autentica opera d’arte, da acquistare on line e da conservare come pezzo unico: il progetto consiste nel realizzare stampe di corpi femminili su tele diverse e, per impreziosire il corpo della donna e la tela, verranno poste delle foglie d’oro sul basso ventre.

Come nasce questa idea?

Ho sempre avuto una parte artistica in me, l’arte è ovunque e tutti possono crearla, ma non è da tutti saperla apprezzare. Ecco, dal mio punto di vista, la chiave di volta è proprio lì: far apprezzare quello che faccio, il messaggio che svelo.

Perché hai scelto di metterti in gioco in un campo come quello della violenza sulle donne?

Faccio un breve excursus: a soli 14 anni mi sono tuffata nel mondo dei social facendo, in un solo anno, un record di collaborazioni con oltre 200 Brand Made in Italy e internazionali. A 16 anni ho iniziato a collaborare come fotomodella per alcuni fotografi e così è arrivata la passione per la fotografia e l’arte. Superati i vent’anni ho scelto di intraprendere la strada del volontariato per aiutare il prossimo, divenendo volontaria in un Centro antiviolenza.

E adesso, è di nuovo tempo di mettersi in gioco.

Realizzare queste opere è un modo per comunicare un messaggio chiaro: basta con la violenza, basta con i pregiudizi, basta con le differenze di genere. Nel 2023 la donna è ancor oggi sottovalutata in ambito lavorativo e famigliare. Una donna su tre ha subito violenze fisiche o psicologiche nel nostro Paese. Occorre dare una svolta. E l’arte, una tela con un corpo di donna, può aiutarci a condividere questo messaggio.

Anche tu hai vissuto queste differenze.

Certo, l’ho vissuto sul mio corpo. Un anno fa è nato mio figlio e la mia vita si è fermata per crescerlo, con una responsabilità che inevitabilmente ha stravolto la mia quotidianità. Ma non è tutto: quando mi sono avvicinata al mondo del volontariato contro la violenza sulle donne, ho sentito storie di persone picchiate e che, nonostante questo, tornavano dal loro carnefice. Sentivo il desiderio di aiutarle a star meglio, di farle uscire da quelle situazioni orribili, di essere l’avvocato del diavolo che stava dalla loro parte. E tutti questi sentimenti ho deciso di trasformarli in arte.

Le tele saranno davvero speciali.

Saranno tutte realizzate da me, in limited edition, e vendute all’asta al miglior acquirente. Ho voluto creare un’arte che desse voce a tutte le donne per valorizzare quelli che per molti sono Punti Tabù. “Pensiamo di essere così evoluti che poi ci scandalizziamo per un paio di tette”, ecco un’idea da sconfessare se vogliamo crescere davvero come società. Io non smetterò mai di lottare per le mie idee. E continuerò a combattere per quello che trovo giusto, lottare contro una società maschilista è proprio quello che voglio. Essendo la mamma di un figlio maschio sarò la prima a insegnarlo.

Nel tuo percorso artistico ti sei sempre raccontata senza filtri.

E, soprattutto, sono una donna che non mi sono mai limitata nulla, sono una persona che ha tante passioni e ambizioni. Sono passata da fare la fotomodella a realizzare miei scatti per poi collaborare come direttrice di scena con alcuni fotografi, ho fatto da blogger collaborando con più di 200 brand: ho sempre fatto quello che mi piaceva e ho sempre investito su me stessa, la mia famiglia mi è sempre stata vicina insegnandomi dei valori che per me sono fondamentali.

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https://www.instagram.com/mathimatteucci

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