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MARTHA MEDEIROS: “LENTAMENTE MUORE”

Lentamente muore (A Morte Devagar) è una poesia della scrittrice brasiliana Martha Medeiros, pubblicata per la prima volta nel 2000 sul quotidiano Zero Hora di Porto Alegre, in Brasile, ed è spesso erroneamente attribuita al poeta cileno Pablo Neruda. Con tale falsa attribuzione, circolata per anni nel web, fu letta anche al Senato italiano da Clemente Mastella, in occasione del voto di fiducia che portò alla caduta del secondo governo Prodi (24 gennaio 2008).
Biografia
Figlia di José Bernardo Barreto de Medeiros e Isabella Matos de Medeiros, è giornalista per il giornale Zero Hora di Porto Alegre e per O Globo di Rio de Janeiro. Si è laureata nel 1982 presso la Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul (PUCRS) a Porto Alegre. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, si è trasferita per nove mesi in Cile e lì ha cominciato a scrivere poesie. Tornata a Porto Alegre, ha iniziato a scrivere come giornalista proseguendo anche la sua carriera letteraria. Un testo tratto da una sua poesia del 2000 dal titolo “A Morte Devagar” (letteralmente: “una morte lenta”, tradotta in italiano col titolo Lentamente muore) è stato per lungo tempo erroneamente attribuito dai più (principalmente sul web) a Pablo Neruda.

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parlaa chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i” piuttosto che
un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta
nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria
sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona
un progetto prima d
i iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardent
e pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Martha Medeiros

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