La canzone è tutto il ricordo di un uomo che ha perso la sua sorellina. Ricorda quello che facevano, i suoi sorrisi e quanto la amava.
Si trovavano in ospedale a pregare che la piccola torni a vivere. Preoccupati mentre cercano di convincerlo che non è niente e andrà tutto bene. Ma non sanno nascondere il loro dolore e le loro preoccupazioni (le rughe stanche di lui mio padre, quegli occhi buoni su di me. Capelli grigi di lei mia madre, preoccupata come lui). Era solo una bambina che amava tutto. I genitori, il fratello e la vita, nuova per lei. Legata affettuosamente al fratello, giocavano insieme. E lei lo adorava (e tu che eri una bambina innamorata sempre più, appiccicata qui vicina sempre tu. Sorridente coi tuoi si). Ma ormai è cresciuto, però il ricordo non è svanito. Si vedono ancora i prati verdi in cui giocavano e i papaveri che ormai però sono morti come lei (lo sfondo verde laggiù dei prati e quei papaveri che ormai sono appassiti come noi negli anni. Ci siamo persi; come mai). Avevano dei progetti, delle avventure da fare insieme come il viaggio per il mondo. Ma non possono ne hanno mai potuto farlo. Passare del tempo insieme, sogni svaniti (e le tue corse incontro al mondo e quella vita che vorrei aver vissuto ma che poi come sai non abbiam vissuto mai).
Lei si chiamava Marì e c’è ancora, ma purtroppo solo nel suo cuore. Però gli manca la sua allegria e serenità. Gli ha lasciato un vuoto incolmabile, che nessuno può riempire (Marì Marì Marì Marì ancora e ancora tu sei qui. Dov’è la tua serenità mi manca, mi manca ho un vuoto qua).
Non riesce a capire perché il tempo passa, ma il suo ricordo resta. Non riesce a capirne il senso, perchè deve rivedere la sorella amata ma morta? (il tempo scorre e se ne va, vorrei sapere che senso ha. Perché perché si vede quello che hai amato e più non c’è)
Testo Mari’ Mari’
Le rughe stanche di lui mio padre
quegli occhi buoni su di me
capelli grigi di lei mia madre
preoccupata come lui
e tu che eri una bambina
innamorata sempre più
appiccicata, qui vicina sempre tu
sorridente coi tuoi suoi
Lo sfondo verde laggiù dei prati
e quei papaveri che ormai
sono appassiti come noi negli anni
ci siamo persi; come mai
e le tue corse incontro al mondo
a quella vita che vorrei
aver vissuto ma che poi come sai
non abbiam vissuto mai
Marì Marì Marì Marì
ancora e ancora tu sei qui
dov’è la tua serenità
mi manca mi manca
ho un vuoto qua
il tempo scorre e se ne va
vorrei saper che senso ha
perchè perchè
si vede quello che
hai amato e più non c’è
I muri bianchi di questa stanza
sono uno schermo intorno a me
io ti rivedo lì con lei mia madre
che cucinava insieme a te.
Tu mi guardavi una bambina
innamorata sempre più
appiccicata qui vicina sempre tu
sorridente coi tuoi sì
Marì Marì Marì Marì
ancora e ancora tu sei qui
dov’è la tua serenità
mi manca mi manca
ho un vuoto qua
il tempo scorre e se ne va
vorrei saper che senso ha
perchè perchè
si vede quello che
hai amato e più non c’è