Quale scrigno più prezioso delle persone anziane? Chi più di loro riesce a trasmetterci esempi di vita quale: cortesia, rispetto, dignità, nobiltà d’animo? Sono pregiati manuali di saggezza consultabili anche senza recarsi in biblioteca.
Proprio ieri m’è capitato un fatto che ancora una volta è servito da positiva lezione da archiviare nei meandri del mio cervello. A me piace da matti fare spesa al supermarket, soprattutto in questo periodo di caldo torrido, quando entro in questi grandi magazzini e vengo accolto da una brezza frescolina rigenerante, mi sembra di rinascere; inoltre tutta quella mercanzia sugli scaffali mi fa sentire come fossi nel paese dei balocchi.
Ieri ero in un supermercato di Gottolengo (Bs), accompagnato dalla mia cara moglie; quando le spese le sbrigo in solitaria, normalmente un tre orette le passo come ridere a leggere e studiare tutte le etichette dei prodotti esposti, avendo invece la mia consorte che fa da pungolo, ce la dobbiamo sbrigare al massimo in un’ora.
Ci servivano poche cose (così almeno diceva la lista) ma chissà il perché ci siamo ritrovati col carrello pieno (ed in seguito col portafogli vuoto, il prezzo dei prodotti aumenta sempre di più), quando abbiamo intuito che bisognava smettere di comprare roba, ci siamo diretti verso la cassa, ma proprio ieri mattina la povera cassiera era l’unica dipendente presente in tutto il supermercato e correva come una matta da una parte all’altra (doveva riempire gli scaffali vuoti, portar via gli scatoloni che contenevano i prodotti ecc. ecc.).
In attesa che arrivasse in postazione, ho messo sul nastro la nostra spesa, nel frattempo dietro a noi si era formata una discreta fila di persone (che cominciavano a lamentarsi), finalmente la cassiera ritorna trafelata di corsa e notato che dopo di noi c’era una Signora molto anziana con in mano un cartoncino di 6 uova, unico suo acquisto, io e mia moglie l’abbiamo invitata a passare davanti, ma lei non voleva: “tanto a casa non mi aspetta nessuno” – così ci rispose, ma io ho molto insistito finché si recasse per prima alla cassa; tirò fuori il borsellino per pagare le uova e cominciò a contare le monetine (tutte di 2 e 5 centesimi).
Durante il conteggio iniziò a dubitare di aver abbastanza soldi e così andò nel panico; cosicché io, avendo assistito alla scena, ho detto alla cassiera di addebitare le uova sul mio conto,e lei così ha fatto.
L’anziana Signora non voleva sentire ragione: “se non riesco a pagarle riporto le uova sullo scaffale, in vita mia non ho mai avuto un debito e non l’avrò nemmeno oggi” – la cassiera (gentilissima) le spiegò che tutto era stato risolto, perché le aveva già messe sul mio conto ma l’anziana donna continuava imperterrita a contare le monetine affinché, con immensa soddisfazione, protese le mani verso di me esclamando con fierezza: “ecco a lei signore, un euro e cinquanta centesimi, io non posso permettere che per colpa mia lei si privi di una simile cifra” e così dicendo versò le monetine nelle mie mani; ringraziò e salutò me, mia moglie e la cassiera e se ne andò con una fierezza nello sguardo paragonabile a quello di una Regina; si perché quell’anziana donna meriterebbe veramente di portare in capo la nobile Corona della Dignità, a mio parere molto più preziosa di qualsiasi altro diadema.
Giordano