In una serata può capitare di fraintendere una frase che è indirizzata a noi, e che forse, ci sembra un po’ offensiva o ad ogni modo di cattivo gusto. La frase è proferita da una persona amica, per rispetto non chiariamo la situazione in pubblico, anche per non far degenerare una serata piacevole fra amici, ma poi a casa, nel silenzio della nostra intimità la frase ritorna in mente e non ci sentiamo apposto. Ci sentiamo offesi, o comunque a disagio. Che fare?
La serata è trascorsa senza intoppi, ma comunque non siamo apposto. Chiarire la cosa con la persona che ci ha ferito potrebbe peggiorare le cose o potrebbe trasformare un elefante in una formica. Il disagio è forte e quindi, a malincuore, decidiamo di chiarire la cosa per non portarcela dentro. Per fortuna esistono gli sms, filtrano i nostri pensieri, ci lasciano il tempo di pensare a quello che scriviamo, e, anche se il cellulare del destinatario è spento, sono trasmessi e puntualmente recapitati, anche di notte, riportando l’ora della spedizione aumentando così il valore delle parole ricevute. Ma gli sms sono solo uno strumento.
Bisogna anche avere il coraggio di dire a qualcuno che forse con il suo comportamento ha sbagliato, o comunque ci ha messo a disagio.
Ci vuole sentimento per mettere in discussione qualcuno o qualcosa, è un modo per esprimere che ci teniamo altrimenti avremmo fatto finta di nulla come per le altre cose che ci scivolano addosso senza lasciare traccia del loro passaggio, insomma, le cose che ci facciamo andare bene, ma penso che l’amicizia non sia farci andare bene qualcuno o qualcosa.
Forse far presente agli altri che stanno sbagliando nei nostri confronti è l’equivalente di una voce fuori del coro, di un disaccordo con i canoni d’educazione che ci portiamo dentro (ci viene da pensare che forse facciamo restare male gli altri se puntualizziamo quello che forse è solo una sciocchezza); ma sicuramente è un modo per rispettare se stessi ed affrontare meglio le cose senza creare scheletri negli armadi. Se non ci sentiamo liberi di esternare i nostri veri sentimenti di dimostrarci per quello che siamo e valiamo almeno con chi consideriamo amici, è meglio pensare che forse non abbiamo amici, ma solo conoscenti, o che forse non siamo davvero liberi.
Chantal