Caro inquinatore, mi devi scusare della licenza che mi prendo, ma sento il dovere di scriverti queste poche righe per esternare tutta la mia ammirazione e solidarietà di tutti quelli che come me hanno aderito alla tua lega: F.C.P (Fare i Cavoli Propri).
Non sono un barone della carne, ne tanto meno del tondino, non navigo nel mondo della carta, né posseggo allevamenti di nessuno genere. Nonostante ciò sono ugualmente dalla Tua parte, perché Tu rappresenti la forza, l’astuzia e il coraggio in persona. Cosa vuoi di più dalla vita?
A tutti coloro che si permettono di criticarti e hanno l’ardire di accusarti, io dico: ipocriti che non siate altro, avreste voi il coraggio di fare altrettanto senza avere rimorsi di coscienza? Mi piaci perché la tua fervida fantasia riesce ad escogitare continuamente nuovi sistemi per far fesso il prossimo.
Tu si che sei un dritto! Quante storie per un po’ di liquame o di olio o per degli acidi (sicuramente non nocivi) scaricati nei corsi d’acqua. Per un po’ di puzza ( in Francia essenza di pursel). Quanto sono delicati di olfatto. Per un po’ di acqua sporca hanno inventato il termine: inquinamento.
Cosa vogliono questi rompiscatole di professione: non sporcate voi l’acqua quando lavate la verdura? Ultimamente mi è dispiaciuto quando qualche furbino da strapazzo (sicuramente in cerca di popolarità a tue spese) ha voluto sollevare della polvere cercando di porti in cattiva luce. Altro ci vuole per metterti in crisi. Ormai Tu sei temprato contro queste forme di cattiveria umana. Che protestino pure, si facciano sopralluoghi e prelievi, si scrivano articoli sui giornali: ridicolaggini.
Quando poi non sanno più cosa escogitare per denigrarti, questi cosiddetti ecologisti, tirano in ballo la Tua coscienza, il rispetto e il dovere civico: robe antidiluviane che fanno ridere i polli. Non si rendono conto che tu e quelli come te salvano l’economia e che essa va salvata a qualsiasi costo.
Ma che balle sono quelle del depuratore e delle vasche di decantazione. La fertirrigazione? La proporzionale area-peso? Ma chi le ha inventate queste solfe? Pretendono che Tu perda del tempo prezioso e del denaro per disperdere il liquame sui tuoi o sugli altri terreni: ma i fossi a cosa servono? Non sono forse più comodi? Sembrano fatti apposta. Si cerca di strumentalizzare (politica) sul problema dell’acqua.
Non drammatizziamo. Se non sarà più potabile chi se ne…;berremo spremute di suini e frullati di bovini.
Caro Inquinatore: di questo termine ne puoi essere fiero. Ti accomuna a volti e riporta alla mente termini come: Sterminatore, Inquisitore, Distruttore, Dittatore, ecc… che hanno lasciato le loro impronte e che sono passati alla Storia. Un giorno anche Tu…
Caro Inquinatore ho per te un ’ammirazione infinita per quel che fai e come lo fai. Con la complicità della notte senza far rumore esci furtivo e con la rapidità che ti distingue colpisci e scappi. Bravo piccolo grande eroe! Continua per la Tua giusta strada. È con il coraggio che si vincono le guerre! Nel buio tutto è nero: terra, cielo e acqua. Nessuno ti ha visto, sei a posto. La coscienza è tranquilla, puoi riprendere il sonno del giusto. Domani di nuovo il sole sorgerà e l’acqua scorrerà verso il mare: nessuna traccia è rimasta oltre a milioni di piccoli insetti morti (fauna acquatica) per la mancanza dei quali si altererà solo l’equilibrio naturale.
Ma la Tua rispettabilità è salva: questo è l’importante. Chiudo questa mia, scusandomi se Ti ho annoiato e vorrei pregarti di estendere questa mia manifestazione di rispetto a tutti i tuoi colleghi (che non ho il piacere di conoscere) coraggiosi e pieni di sentimenti come lo sei Tu e che anche loro combattono la giusta battaglia della Lega F.C.P. ( ripeto: Fare i Cavoli Propri). Un’ultima coesa ti chiedo: divulga il più possibile (però con molta discrezione) questo mio messaggo: prodi coraggiosi inquinatori che vi state battendo e sacrificando per creare le prospettive di un mondo migliore: non mollate che la fine è vicina.
Mario Venturini
(Pubblicato sul giornalino “Il Popolare” )
– settembre 1982 –
Nulla è cambiato, tutto è peggiorato, la malvagità e l’ingordigia umana non hanno limiti. La cultura ecologica è cultura di civiltà e di vita. Deturpare l’ambiente, alterare l’equilibrio naturale significa: uccidere l’uomo.
Mario Venturini