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L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE DEI NOSTRI GIOVANI

Un sondaggio fatto di recente ci racconta che i nostri giovani, per lo meno una buona parte di essi, non sono in grado di gestire delle relazioni “sane” a livello sentimentale! È davvero così?
Stando ai dati raccolti sembra proprio di sì!
Ma andiamo ad analizzare questa ricerca assieme, che ne dite? Perciò partiamo dall’inizio!
“Save the Children” ha svolto un sondaggio tra gli adolescenti per capire come i giovani vivono le relazioni sentimentali.
E il risultato, come detto poc’anzi, mi ha lasciato davvero senza parole!

Come mai? È presto detto, ma con qualche dato ad esempio così da spiegare meglio quello che intendo dire. Per il 30% dei giovani la gelosia è un chiaro segno d’amore.
Il 17% tra gli adolescenti sia maschi sia femmine tra i 14 e i 18 anni pensa che ogni tanto in una relazione ci stia bene anche una sberla.
Anzi uno su cinque afferma di essere stato spaventato da comportamenti violenti del partner tramite degli schiaffi, dei pugni, degli spintoni o da lancio di oggetti.
Il 29% di loro dice di essere abbastanza o molto d’accordo con l’affermazione che si possa essere invogliati a violentare una ragazza se questa si veste in maniera provocante. Sì, insomma, vedere una ragazza in minigonna è una sorta di input a sentirsi autorizzati a violentarla.
Il 23% dice di aver ricevuto delle richieste di inviare fotografie intime, ma anche di aver spedito foto intime a una terza persona senza che questa lo chiedesse e la percentuale è del 15%.

Dopo aver letto questi dati mi domando come si fa ad essere arrivati a questo punto?
La colpa è davvero tutta delle famiglie moderne? Sono i genitori del giorno d’oggi a non saper più educare i figli? No, non lo credo anche perché per me che sono single (o zitella come direbbe qualcuno) e, soprattutto, senza figli sarebbe, davvero, troppo facile e sicuramente molto semplicistico affermare una cosa del genere!
Tanto più che non avrei alcun diritto di dire così (e, difatti, non lo dico proprio) questo è poco, ma sicuro! Inoltre nemmeno una volta, certamente, in famiglia si parlava poi molto di sentimenti e di come comportarsi con l’altro sesso (e ricordo che non ho 100 anni), ma credo che al giorno d’oggi l’educazione sentimentale sia lasciata nelle mani di televisione e internet e, forse, è questo l’errore più grande che si possa commettere.
I ragazzi, difatti, si trovano, per lo più, davanti a un monitor ossia quello del computer o del tablet oppure del cellulare e subiscono passivamente e in maniera acritica quello che passa loro davanti. Lo vedono, ma non lo giudicano dato che ne prendono atto in maniera passiva. E, magari, però vogliono emulare quello che vedono dato che pensano che se lo vedo online deve essere per forza la cosa giusta da fare.

Questa generazione, credo, non guardi molto la televisione “classica” intesa come i canali di Rai e Mediaset, ma per lo più si concentrano su piattaforme come Netflix oppure Tim Vision o similari però, facilmente, all’ora di pranzo o cena con mamma o papà oppure con i nonni si trovano, dolenti o nolenti, a guardare qualche telegiornale.
E nei tg gli stupri, le violenze sulle donne sono all’ordine del giorno …
È ovvio se non se ne parla in un telegiornale dove se ne dovrebbe parlare?
Però è una cosa martellante e si parla di quel dato fatto per giorni e giorni fino allo sfinimento, o sbaglio? Certo, le notizie devono essere date però, magari, in maniera meno asfissiante e senza aggiungere ogni volta un dettaglio, scabroso e macabro, in più. Ma come fare allora?
Stare con la televisione spenta non è una soluzione intelligente e che risolve i problemi.
Bisognerebbe, quindi, affrontare il problema a scuola con dibattiti tenuti da esperti e docenti in modo tale da spiegare ai ragazzi come vanno le cose, ma in modo corretto.
Essere disposti ad ascoltare i giovani e a rispondere alle loro domande per cercare di indirizzarli sulla giusta strada. Non ci si riuscirà con tutti loro, ma con qualcuno, probabilmente, sì!
E questo modo di fare, per lo meno me lo auguro, potrebbe essere un inizio e poi cosa fare?

Qual è il ruolo della famiglia in tutto questo?
Il ruolo di mamma e papà, nonni e zii dovrebbe essere quello di parlare e commentare quello che succede e che si sente raccontare in televisione, alla radio o in internet!
Certo, non in modo tale che possa sembrare un predicozzo, ma in modo naturale e poi far capire ai ragazzi che se due persone si vogliono bene devono rispettarsi a vicenda sempre e comunque. E, soprattutto, dare il buon esempio perché se dici una cosa però fai l’esatto contrario allora tanto vale (sono i fatti a contare sempre) in quanto si dà più peso a quello che si vede rispetto a quello che si afferma “da che mondo è mondo”!
È ovvio le mie sono solo proposte che “trovano il tempo che trovano” però potrebbero anche essere uno spunto a fare qualcosa e a non lasciare andare il mondo come va…
I giovani di oggi saranno gli adulti di domani e se noi da ragazzi non avessimo avuto chi ci aiutava a crescere in maniera corretta come saremmo oggi?
Forse se ci facessimo questa semplice ma allo stesso tempo fondamentale domanda, e soprattutto trovassimo la risposta, probabilmente, saremmo più ben predisposti a dare una mano agli adolescenti a capire!
Monica Palazzi

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