La Withania somnifera è una pianta straordinaria dotata di proprietà e virtù particolari. Molto poco nota in Italia riassume in sé una quantità di eccezionali principi attivi utilissimi per proteggere il nostro organismo dall’invecchiamento da alcune malattie neurodegenerative. Naturessere da tempo spiega la relazione tra invecchiamento, malattie neurodegenerative, ossidazione e malattie autoimmuni da un lato, e infiammazione dall’altro.
Le principali virtù di questa solanacea sono da mettere in relazione alla sua capacità di sviluppare un’azione antinfiammatoria molto forte sul corpo umano. Proprio come abbiamo già avuto modo di spiegare per diverse altre sostanze naturali (la curcuma, il resveratrolo, l’olio di pesce, la quercitina e la vitamina D sono solo alcune), questa pianta potrebbe rappresentare un’eccellente integrazione in disturbi cerebrali e nervosi. La Withania rappresenta una delle sostanze più importanti per ritardare l’invecchiamento del corpo umano.
In Oriente, in particolar modo in India, è un ingrediente essenziale che insieme al basilico e alla curcuma entra a far parte delle migliori ricette fitoterapiche pensate per ritardare l’invecchiamento e garantire non solo longevità ma anche benessere prolungato agli individui che la assumono.
In India, nota con il nome di “Aswaganda” viene generalmente impiegata come tonico generale ideale per le persone stressate nei soggetti ansiosi.
Appartenente alla famiglia delle Solanace (la stessa famiglia alla quale appartengono il pomodoro, la patata e i peperoni) viene anche abitualmente venduta con il nome di ginseng indiano. I suoi principali principi attivi sono lattoni steroidei (in particolare withanolidi, withaferina A, e withanolidi glicosidici). In questo prezioso vegetale troviamo anche alcaloidi tra i quali l’anaferina, l’anaigrina, e la pseudotropina.
Queste sostanze sono particolarmente potenti nel regolare il funzionamento di diversi neurotrasmettitori coinvolti nella modulazione dell’umore, della memoria e dei processi cognitivi.
Particolari aspettative della ricerca si concentrano oggi nello studio della malattia di Alzheimer, poiché i principi attivi di questa pianta sembrerebbero essere in grado di controllare la produzione di acetilcolinesterasi, una sostanza che ostacola il corretto funzionamento dei processi cognitivi (e più in generale del cervello). La sua azione ansiolitica sembra invece imputabile ad un meccanismo di funzionamento molto simile a quello del GABA, meccanismo che sostanzialmente sta alla base dell’azione farmacologica di diversi farmaci (le cosiddette benzodiazepine ansiolitiche, largamente prescritte per migliorare il sonno nelle persone ansiose).
Ma esistono molti altri ambiti di azione importanti di questa pianta: malattie autoimmuni, controllo e prevenzione delle malattie tumorali e riduzione degli effetti collaterali della radioterapia.
Moltissimi studi particolarmente recenti hanno infatti largamente documentato un’azione intensa di questo portentoso vegetale per tutti questi problemi.
Interessantissima in particolare l’azione contro malattie autoimmuni che colpiscono le articolazioni, la tiroide e il cervello attraverso un’azione infiammatoria degenerativa. E’ provata la sua utilità nelle tiroiditi autoimmuni di Hashimoto (che portano invariabilmente ad ipotiroidismo) per le quali viene normalmente prescritto un farmaco per fornire al corpo ormoni tiroidei in grado di compensare il deficit funzionale della ghiandola. Buona anche la sua azione farmacologica nell’ambito delle malattie infiammatorie articolari quali l’artrite reumatoide.
L’azione protettiva sul cervello di Withania somnifera in caso di incidenti vascolari, ma anche in caso di epilessia è stata largamente documentata.
Diversi studi hanno poi confermato un’azione protettiva in caso di assunzione di cisplatino un farmaco utilizzato nelle chemioterapia nel corso di trattamenti anticancro. Questa pianta contiene anche un estratto vegetale con azione micotica in grado di proteggere chi la assume dalle più comuni infezioni fungine ed è stata documentata inoltre un’interessantissima azione protettiva sulle cellule beta del pancreas per prevenire le malattie diabetiche nei soggetti con familiarità a questa invalidante patologia. Nella prevenzione del mesotelioma e di alcune malattie tumorali al seno questo fitoterapico potrebbe svolgere azione preventiva importante.
In uno studio del 2012 è stata ipotizzata un’azione potenziale importante nel controllo della sindrome ossessivo compulsiva. Nel corso dell’anno 2012 inoltre è stata più volte confermata la sua potenziale utilità nella demenza senile e in particolare nella malattia di Alzheimer. Withania somnifera avrebbe anche una potenziale azione antibiotica e cardio protettiva in caso di infezioni cardiache su base batterica. A livello immunologico inoltre l’Aswaganda sarebbe in grado non solo di modulare l’ attività del sistema immunitario ma anche di attivare le cellule deputate alle difese contro le infezioni in generale.
Nelle tossicodipendenze infine potrebbe essere utilizzata insieme ad altri estratti vegetali per favorire lo svezzamento riducendo i sintomi che le crisi d’astinenza producono in questi soggetti. Si tratta di un estratto vegetale molto sicuro e normalmente molto ben tollerato, quasi totalmente privo di effetti collaterali che può essere anche somministrato associato ad altri rimedi quali la Melissa nella sindrome da iperattività.
katia mussetti e vVladimiro Colombi